NOCERA INFERIORE – Ho assistito personalmente e direttamente alla prima parte dell’interrogatorio del cosiddetto “super teste”, Amerigo Panico, nell’ambito del processo “Linea d’Ombra” a carico di Alberico Gambino ed altri. Ne ho ricavato un’impressione del tutto personale, impressione che questo mestiere di giornalista, anzi di direttore responsabile di una testa giornalistica, mi da la possibilità di esternare in maniera libera ed indipendente, senza vincoli, senza dover dar conto ad un editore, assumendomi tutte le responsabilità del caso. Ebbene alla fine della lunga seduta mi sono detto a voce alta che “la giustizia se vuole fare una bella figura farebbe bene, alla fine dell’esame e del contro esame del teste Panico, a scarcerare tutti gli imputati”, salvo poi a processarli per le singole questioni di natura giudiziaria, semmai ce ne sono, ma non come un’associazione di stampo camorristico. Non sono stato presente alla seconda parte dell’esame del teste Panico da parte dei PM ma credo che, in buona sostanza, le risposte non si siano discostate molto dalla prima parte. Cercherò di essere presente per il contro esame da parte dei collegi difensivi che mercoledì hanno già dato una prova convincente delle loro intenzioni. Se diamo per scontata l’ovvia aggressività della difesa di Gambino è stata insolita, e quindi allarmante, l’aggressività dimostrata da avvocati penalisti storici del calibro di Silverio Sica e Agostino De Caro, per non parlare degli aperti sorrisi di Guglielmo Scarlato. Senza nulla togliere, naturalmente, alla serietà ed alla professionalità con cui i due PM (Rosa Volpe e Vincenzo Montemurro) che, per quanto mi riguarda, rappresentano una barriera di garanzia non avendo mai dato con le loro inchieste segnali di colorazione politica o di ricostruzioni fantascientifiche. Una cosa, però, in tutta franchezza la devo dire per non tradire il mio spirito indipendente. Posso ammettere che un testimone non sappia la differenza che passa tra le dichiarazioni rese al pm in sede di indagini preventive e la conferma delle stesse in aula, ma non riesco a capire come nello stesso errore cadano due pm di collaudata esperienza. Insomma, voglio dire, il vulnus del sistema giustizia tra pubblica accusa e dibattimento è tutto qui. In genere il pm, ma anche le forze dell’ordine, scaraventano tutto nelle prime deposizioni senza mai porsi il problema innanzitutto di ricercare anche le prove a discarico e, soprattutto, di entrare in quel famoso “animus confidendi” del testimone ed anche dell’imputato per cercare di raggiungere quel qualcosa abbastanza vicina alla verità. Se così non accade e se invece puntualmente si verifica la tracimazione da parte degli inquirenti dalla giustizia commutativa in quella distributiva è il chiaro segno che la giustizia in questo Paese dovrà essere riformata fin dalle sue fondamenta. In pratica l’altro giorno il super teste Panico, tra indecisioni e ricordi poco chiari, una cosa l’ha però detta con fermezza: “Non è stato mai costretto a concedere assunzioni lavorative ed altro in cambio di favori istituzionali per le sue aziende. Neppure per come si è sviluppata la richiesta di assunzione, del presunto delinquente Antonio Fisichella, da parte di alcuni imputati (Giuseppe Santilli!!) e dello stesso Alberico Gambino”. E pensare che su questa richiesta di assunzione, mai di fatto portata a termine, la pubblica accusa ha probabilmente costruito le fondamenta dell’intero “castello accusatorio”. Se poi pensiamo all’eventuale equivoco nato da una dichiarazione del ragioniere Santilli in merito al “rischio infortuni” da sanare al momento dell’affidamento della gestione del parcheggio del “Centro Commerciale Pegaso”. Qualcuno avrebbe interpretato le parole di Santilli come un “parlare in codice” per minacciare. Di questo e della figura di Fisichella ne parlerò nella prossima puntata. Per concludere, ho notato con piacere che l’esame di Panico, almeno nella sua prima parte, ha indotto almeno una collega ad incominciare a prendere le distanze dall’inchiesta e dalle modalità con cui essa è stata condotta. Nelle mie affermazioni di qualche tempo fa non c’era niente di personale ma volevano essere soltanto uno stimolo a liberarsi in fretta dai vincoli delle veline opportunamente scucite da chi ne aveva interesse. Alla prossima.
La Giustizia è sovrana e come tale deve sovrintendere……. su tutte le comunità e sui rapporti tra le persone per garantire il rispetto degli Ordinamenti e della legalità.Ma credo necessario porre una domanda essenziale:la politica ha una sua zona di credibilità oppure deve sempre giustificarsi per tutto quello che fa.Ed aggiungo: quello che fa la politica anche causando una” infrazione “cancella automaticamente tutti i meriti (pochi o molti) con cui ha garantito la crescita di un territorio? Arrivo alla osservazione:Il Sindaco Gambino e la sua squadra politica hanno fatto crescere,in questi anni,la città di Pagani? Se si di quanto è cresciuta la città? Dove sono i sociologi e gli editorialisti che tutto capiscono e valutano? Perchè non ci spiegano le dinamiche di gestione di una città che era stata un campo minato di camorra? Perchè non ci chiariscono quale comportamento devono tenere pubblici amministratori in questi casi? Forse dovrebbero limitarsi a fare convegni con dotti relatori sui fenomeni criminosi,prediligere le scorte per gli spostamenti quotidiani,innalzare barricate tra i cittadini e fare la cernita tra buoni e cattivi? Oppure come è politicamente corretto scendono in silenzio sul terreno del confronto e della gestione reale,con il rischio di usare comportamenti incomprensibili omologabili a quelli di chi combatte ma certamente riportando risultati concreti di crescita sociale ed economica ? Lo dico: la mia paura è che certa antimafia e anticamorra genera paralisi e paura negli eletti del popolo e diventa motivo per non fare niente ed in più vede il marcio anche dove non c’è. Ovvero scambiano per criminoso un aplomb di gestione che deve essere letto sul territorio e non avlso dal contesto.Conosco la Provincia di Salerno abbastanza bene per dire che,negli ultimi anni,Pagani è cresciuta molto ed è una bella città.Se poi ci sono altre cose da capire questo processo ci farà capire quello che fino a questo punto non abbiamo ancora capito.