Sicignano-Lagonegro: una speranza c’è !!

Da Rocco Panetta (Codacons)

SALA CONSILINA – L’On. Tino Iannuzzi ha manifestato, pubblicamente, la sua soddisfazione per la risposta del Governo Monti ad una sua interrogazione parlamentare sul potenziamento della linea ferroviaria Battipaglia-Reggio Calabria, che attraversa il Cilento. Alla fine dei lavori, che prevedono anche la realizzazione di una nuova variante alla linea tra Ogliastro e Sapri, i treni viaggeranno a 180-200 km/ora. Il parlamentare salernitano ha dimenticato che il prossimo 1 Aprile (purtroppo non è un pesce d’Aprile) il Vallo di Diano “festeggerà” il 25° anniversario della SOSPENSIONE del traffico sulla linea Sicignano-Lagonegro, avvenuta il 1 Aprile 1987.

 

A Sala Consilina si è inaugurata una stazione per autobus diretti al Centro-Nord Italia,  che hanno ha velocità massima, in autostrada, di 100 km/ora. Qualcuno pensa di costruirne un’altra anche a Polla. Tra qualche mese partiranno dalla stazione di Salerno anche i Treni ad Alta Velocità ITALO di NTV, oltre ad i FRECCIAROSSA di TRENITALIA. La maggioranza dei cittadini e degli Amministratori del Vallo di Diano, oggi giustamente ambientalisti, non ha MAI viaggiato su un TRENO (Regionale o ad Alta Velocità), molto meno inquinante e più veloce, confortevole e sicuro di qualsiasi  autobus. Con l’arrivo della concorrenza sull’Alta Velocità, ci sarà anche la convenienza economica. Il CIPE ha stanziato 200 MILIONI di euro per rammodernare la linea ferroviaria Potenza-Foggia, 110 km, a binario unico non elettrificato, che non ha alcun collegamento con l’Alta Velocità.

 

L’On.Iannuzzi chieda lo stanziamento di 100 Milioni di euro per riaprire al traffico i 55 km di linea da Sicignano a Montesano. Facendo eseguire parte dei lavori, come avvenuto in BOSNIA e KOSOVO, al  Battaglione Armamento e Ponti del Genio Ferrovieri  i costi diminuirebbero drasticamente. I cittadini del Vallo di Diano, a 70 km da Salerno ossia dall’Alta Velocità, ed i turisti che vogliono visitare la zona, non  crederanno più di essere capitati nelle zone interne della Sicilia, negli anni 50, quando gli emigranti viaggiavano con le “corriere”, un fatto che, giustamente, NON è mai  avvenuto nel Cilento.

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