Robinson: la Carfagna abbatte la Costamagna

Aldo  Bianchini

Roma – Un giornalista coscienzioso prima di scrivere o di parlare deve, a mio avviso, preliminarmente dichiarare il suo pensiero più intimo su quello che andrà a scrivere o a dire. Io confesso che fino a venerdì sera 9 marzo 2012, momento in cui mi sono accinto a guardare la prima puntata di Robinson (il nuovo programma di approfondimento politico di Rai/3) avevo considerato (e spesso l’ho anche scritto!!) l’ex ministra Maria Rosaria Carfagna (detta Mara) una sorta di “badessa in estasi” (come dice Specchia su ibero) per via del suo sguardo fisso, del suo brusco e totale cambiamento d’immagine, del suo nuovo look con camicetta a pois (che in passato avevo paragonato alla camicetta di mia nonna Brigida) stile anni ’50, insomma per il suo voler apparire ad ogni costo timorata di Dio. Da venerdi sera qualcosa è cambiato nel mio immaginario rispetto alla Carfagna che ho ammirato grintosa, sagace, capace, preparatissima ed efficacissima nel prendere a testate una supponente, arrogante e invidiosa Luisella Costamagna, la conduttrice di Robinson. Brava, bravissima Mara (che in fatto di bellezza non ha proprio nulla da invidiare alla pur avvenente Luisella), è andata nella tana del lupo armata d tutto punto già sapendo che era difficilissimo uscirne illesa. Ma la bella Mara ha fatto molto di più compiendo un capolavoro mediatico di rara completezza e, senza esclusione di colpi, ha affondato la corazzata Costamagna. Francesco Specchia, domenica 11 marzo2012, ha scritto su “Libero”: “Se ti chiami Luisella Costamagna e sei una giornalista di stretta osservanza santoriana (Michele Santoro, ndr !!!), anche bravina, e se indossi l’armatura di Giovanna d’Arco e inauguri su Rai/3 (nell’era Monti, con Berlusconi reperto del passato, forse del futuro, certo non del presente) un programma di strettissimo antiberlusconismo, e se inviti la Carfagna per crocefiggerla sulla croce della “mignottocrazia” e la Carfagna, rispetto a te, sembra Golda Meir; se accade tutto questo, beh!! Significa che hai un problema”. Il problema la bella Luisella ce l’ha e come, anzi per meglio dire ne ha almeno due. Ma andiamo con ordine, anche per non rischiare di scrivere le stesse cose di Libero che condivido. Il primo problema della Costamagna, essendo nata alla scuola di Santoro (nel 1996 con Moby Dick di Ialia/1, guarda caso!!)  pensa di poter imitare a tutto tondo il maestro. Peggio ancora quando imita malamente la Dandini o la Bignardi. E’ vero che qualche volta l’allievo supera il maestro, ma qualche volta, non sempre. In questo caso Luisella è, almeno ai miei occhi, una bruttissima copia del maestro, anche perchè al maestro si può dire di tutto, tranne che sia cattivo. Anzi Santoro (che io ascolto turandomi il naso!!!!) è stato sempre “leale” con tutti, da qui il suo successo. La Costamagna invece è tendenzialmente “cattiva e sleale” e in pratica non ha mai capito che quello che la gente comune lascia passare ai maestri non lo consente assolutamente agli allievi. E’ in questo passaggio che Mara Carfagna è stata grande, l’ha capito per tempo ed è stata abilissima nel trascinare l’arrogante e supponente Luisella verso gli scogli del clamoroso naufragio. Del resto glielo aveva detto anche Maurizio Costanzo quando la scelse per il suo “Tutte le mattine” nel 2004 su Canale/5 (e poi Luisella ha la faccia tosta di azzannare Berlusconi cha la salvò dopo ben due cacciate dalla Rai!!!!!), una mattina in diretta le sussurrò in romanesco: ” ‘a luisè.. Se nun te dai na’ calmata qui te cacciano a ….”, e Costanzo non era e non è certamente uno che si lascia influenzare da chicchessia, evidentemente la Costamagna rappresentava quanto di peggio la “militanza comunista a tutto tondo” potesse aver scaricato sulla scena nazionale dell’informazione. Il secondo problema la Luisella ce l’ha con la laurea che è quella in “filosofia” nel solco più classico della scuola pre e post comunista. La Carfagna ha, invece, una laurea piena indorata da un bel 110 con lode e non in filosofia. Ma il pezzo, cioè il momento più bello, Mara l’ha sfoderato in chiusura di trasmissione quando con l’autorevolezza del giudice che passa la cicuta a Socrate sferra il colpo del ko: “Sono venuta qua pensando si trattasse di un programma di approfondimento politico, mi rifiuto d parlare di gossip, lo faccio anche per lei, fa torto alla sua intelligenza, al suo spessore, alla sua autorevolezza”. Sinceramente brava, anzi bravissima Mara. E lo dico mantenendo ancora tutte intatte le perplessità sul personaggio che, fino ad oggi, è ancora molto lontano dalla politica, quella con la P maiuscola, quella radicata sul territorio con la gente e per la gente. Per chiudere vorrei evidenziare che il difetto complessivo della Costamagna ha tre aspetti inquietanti, l’essere comunista radicale, avere la laurea in filosofia ed essere antiberlusconiana senza se e senza ma. I giornalisti che vanno a testa bassa in un’unica direzione non mi sono mai piaciuti. E questo lo avevo anche scritto per Giuseppe D’Avanzo. Alla prossima.

 

 

 

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