NOCERA INFERIORE – La voce stentorea del presidente Anna Allegro richiama espressamente tutti alla realtà delle cose. Il Tribunale non è un teatro dove si applaude o si fischia, è un luogo dove si fa rispettare la legge che, nel nome del popolo sovrano, è uguale per tutti. L’esperienza e la professionalità dell’Allegro è vastissima e dall’alto del suo scranno la utilizza tutta per far capire al pubblico che non si applaude neppure ad una sua decisione imparziale e democratica di far accomodare gli imputati sui banchi degli avvocati e che agli stessi imputati, fino a sentenza definitiva, deve essere garantita la presunzione di innocenza. Inizia così la vera prima udienza del processo “Linea d’ombra” incentrato sulla figura e sull’azione politico-amministrativa dell’ex sindaco di Pagani Alberico Gambino. Ma l’azione del presidente Allegro non si ferma qui e si allunga anche al ruolo che il “pubblico ministero” deve recitare nell’ambito di un processo. Ferma, difatti, anche il tentativo del pm Vincenzo Montemurro di introdurre nel processo una nuova ed assolutamente fantasiosa ricostruzione delle indagini svolte (con la produzione anche di atti non pertinenti!!) contro ogni regola ordinamentale. Il presidente non si estende, per ovvie ragioni, al comportamento che ognuna delle parti in causa dovrebbe mantenere in maniera rigida quando ci si trova in aula. L’aula, qualcuno non l’ha ancora capito, è una sorta di sacrario dove tutto deve avvenire nel massimo rispetto delle regole in gioco e nell’ottica dell’assoluta parità. Mi dispiace dirlo ma molti giornalisti/e non l’hanno ancora capito e in aula inseguono il PM per avere qualche finta o falsa boutade da prima pagina, non l’ha capito neppure il PM che si apre a tutti, e non l’ha capito neanche il tenente Marco Beraldo che dialoga con PM e giornaliste. Dico questo perché se il tenente è anche testimone dovrebbe rimanere nel più assoluto silenzio, per non dire fuori dall’aula. Gli avvocati sono esclusi da questo balletto, spero per loro professionalità e non per mancanza di agganci da prima pagina. Tutto questo può, e deve, avvenire semmai altrove ma non in aula; ne va della credibilità del processo in genere. E’ chiaro che dopo questo baillamme si leggono, sui giornali, titoli soltanto ad effetto e senza concreto radicamento come ad esempio “Svelato dai testi il sistema Pagani, Gambino in aula”. Vorrei chiedere all’incauto autore di quale processo sta parlando e di quali testi va cianciando, quando in aula c’è stato un solo personaggio che è da considerare comunque un “teste anomalo” perché è colui che ha condotto le indagini con e senza il pubblico ministero. Qui tutti devono capire che non ci sono conti personali da regolare e che non si può sostenere di essere abituati a vincere. Qui c’è da affermare soltanto una cosa: la giustizia, senza se e senza ma. Chi conduce le indagini dovrebbe sempre farlo con l’intento di ricercare le prove anche a discarico. L’esperienza e il carisma del presidente Allegro sapranno certamente tenere in mano le briglie del processo che si annuncia carico di colpi di scena che potrebbero mettere a dura prova l’impianto accusatorio della procura della repubblica la cui azione a trecentosessanta gradi mi appare vaga ma accanita. Di fronte al fuoco incrociato dei collegi difensivi non sarà sufficiente il sorrisetto del tenente e neppure la sicumera del pm per salvare dal tracollo tutta l’accusa. Per la giustizia non conta avere “l’aspetto somatico del delinquente” (come mi suggeriva una collega indicandomi un paio di imputati!!) ma è necessario tramutare gli indizi in prove conclamate da riscontri oggettivi per poter essere condannatti. Intanto la Procura cerca di pescare a strascico nuove imputazioni (vedasi la collega Sessa!!) per contrastare l’avanzata della difesa che già adombra, con registrazioni telefoniche ambientali inedite, la caduta di accuse clamorose degli stessi Gabriele, Amerigo e Luca Panico. Ma di questo e della collega ne parlerò nella prossima puntata.
direttore: Aldo Bianchini
complimenti per la sua obiettività che trasuda una grandissima professionalità nell’esporci varie cronache.
bravo dott. Bianchini la stimo molto.
stefania romano.