SALERNO – Finalmente una buona notizia. Questa volta proviene dalla Provincia di Salerno e riguarda nientemeno che “il prolungamento della tangenziale di Salerno”, un vecchio sogno socialista che si infranse sull’onda di una inquietante, quanto discutibile, inchiesta giudiziaria. Nel giugno del 1994, quando già i lavori erano stati appaltati all’impresa Cirsicato, arriva il blitz della magistratura con i pm Vito Di Nicola e Luigi D’Alessio che arrestarono Franco Brusco (già assessore provinciale ai lavori pubblici e futuro consigliere regionale e deputato) insieme al direttore dei lavori Nicola Sardone ed al titolare dell’impresa Antonio Corsicato che, per non essere preso, si rifugiò per alcuni mesi sul suo jocht in acque internazionali. Secondo l’accusa erano stati corrotti e corruttori per via di una tangente di circa duecento milioni di lire. Il processo dimostrò l’inconsistenza delle accuse. Però del prolungamento della tangenziale non si seppe più nulla e si persero anche i finanziamenti. Oggi la buona notizia. Grazie all’attività di Edmondo Cirielli e del governatore Caldoro la nostra provincia ha riottenuto i finanziamenti. Ecco per esteso il comunicato dell’Ente: <<La Provincia di Salerno ha ottenuto la riattribuzione dei finanziamenti per i lavori relativi al prolungamento della tangenziale di Salerno I e II lotto. «Il finanziamento, pari a 50.986.174 euro – spiega il presidente della Provincia di Salerno, on. Edmondo Cirielli – consentirà di riprendere lavori strategici per lo sviluppo del nostro territorio, come il completamento dell’Aversana, il collegamento di quest’ultima con la tangenziale, migliorando in modo rilevante la viabilità con Battipaglia e Capaccio. Si tratta di fondi attribuiti nel 1990 in seguito a due convenzioni sottoscritte tra la Provincia e l’Agenzia per la promozione dello Sviluppo del Mezzogiorno, cui poi è subentrata la Regione, per la realizzazione del prolungamento della tangenziale, e revocati dal CIPE nel 1993. L’allora Amministrazione provinciale, dopo aver proposto ricorso al Tar Campania, otteneva l’annullamento della revoca del finanziamento nel 1996, con le sentenze n. 90 e n. 91, confermate dal Consiglio di Stato nel 2006, che ribadiva l’annullamento della deliberazione di revoca del finanziamento da parte del CIPE. L’attuale Amministrazione, non appena insediata, ha affrontato con decisione la questione sia sul piano politico, svolgendo un’intensa attività ai diversi livelli per ottenere la riassegnazione dei fondi da parte del CIPE, sia su quello giuridico, promuovendo un giudizio di ottemperanza dinanzi al Consiglio di Stato». Quest’importante risultato – conclude Cirielli – è stato raggiunto anche grazie al mio personale impegno, pure come parlamentare, nelle diverse sedi istituzionali, ma è doveroso ringraziare i Governi Berlusconi e Monti, e soprattutto il presidente della Regione Campania, Stefano Caldoro, per il decisivo sostegno ricevuto»>>. Un vero successo, non c’è che dire.