Tangentopoli: il sen. Fasano sulla vicenda Giordano

Aldo Bianchini

SALERNO – La mini intervista rilasciata dalla sig.ra Rita Giordano (figlia di primo letto dell’ex sindaco di Salerno) ha stimolato il senatore Vincenzo Fasano a rivolgere un appello all’attuale sindaco Vincenzo De Luca affinchè si arrivi presto al ripristino delle condizioni di normalità della zona cimiteriale riservata ai “salernitani illustri”. Prima di commentare l’intervista di Rita Giordano e l’appello del sen. Fasano mi sembra giusto pubblicare integralmente l’appello dello stesso Fasano: <<Il senatore Enzo Fasano interviene sulla vicenda, sollevata dalla figlia dell’ex sindaco socialista Vincenzo Giordano, relativa alla mancata sepoltura del padre nello spazio della necropoli di Brignano riservato agli uomini che hanno dato lustro alla città di Salerno. E lo fa con quello che definisce un «appello al buon senso, alla logica e alla civiltà», prima che scoppi un vero e proprio “caso Giordano”. «Ho conosciuto personalmente Vincenzo Giordano avendo svolto il ruolo di consigliere comunale di opposizione negli anni in cui è stato sindaco – dichiara il sen. Fasano – Devo convenire su un punto: la città ha sicuramente dimenticato questo primo cittadino che aprì una stagione nuova, fu il primo sindaco post democristiano e avviò una serie di opere importanti per la città di Salerno, tra le quali il cosiddetto “corso da re”. Nonostante tutto, non è stato negli anni adeguatamente ricordato e omaggiato in maniera proporzionale al suo rigore morale e alla concretezza del suo impegno. Per quanto riguarda poi il cimitero di Brignano – precisa Fasano – è notorio da tempo che l’area dove venivano sepolti gli uomini illustri di Salerno non ha più spazi disponibili. Per questo motivo, al di là di ogni polemica, il mio appello è che venga recuperata e riqualificata quell’area del cimitero, in modo che, insieme a Enzo Giordano, vi possano riposare tanti altri salernitani che hanno dedicato il proprio impegno civile e professionale a favore della loro città»>>. E veniamo ai commenti. Dunque, la mini-intervista rilasciata dalla sig.ra Rita Giordano mi appare assolutamente tardiva ed anche molto parziale rispetto a quanto veramente accaduto per la incresciosa vicenda della sepoltura del padre Vincenzo Giordano, sindaco di Salerno dall’8 marzo 1987 al 23 marzo 1993, morto la mattina del 13 aprile 2009 nella sua abitazione a causa dell’aggravarsi di una crisi respiratoria. Aveva 80 anni il sindaco della gente, il vero sindaco della gente, che sarà ricordato per la sua integrità morale, per il suo caratteraccio e per le sue lunghe passeggiate a piedi lungo i marciapiedi della “sua città”. L’intervista della sig.ra Rita mi ha colpito in negativo, per onestà intellettuale devo confessarlo prima di continuare a scrivere. In negativo perché dalle poche righe promana quasi un senso di debolezza o meglio ancora di sottomissione al “grande sindaco” di oggi. Insomma una sorta di “sindrome De Luca” che stranamente pare abbia colpito la stessa Rita Giordano, e voglio sperare non l’intera famiglia. Dico questo perché dalle dichiarazioni, pubblicate sul quotidiano Roma-Cronaca di domenica 19 febbraio, non emerge tutta la verità ed alcune circostanze sembrano quasi edulcorate. In primo luogo la figlia non descrive esattamente quanto avvenuto la mattina successiva al funerale e dopo che il feretro era stato cremato nell’impianto di Montecorvino Rovella. L’urna con le ceneri del “professore” fu portata dalla moglie e dagli altri congiunti in cimitero a Salerno dove un “diseducato” funzionario (che da poco è stato rimosso dal suo incarico per altre vicende!!) impedì l’entrata dichiarando che non c’erano disposizioni in merito al deposito delle urne funerarie. Oltretutto non ritenne neppure necessario interpellare immediatamente il sindaco De Luca (così come avrebbe voluto il buon gusto in presenza delle ceneri di un uomo che ha rappresentato un pezzo di storia della città e della provincia) che, dopo le violenti polemiche scatenate personalmente da me sulle frequenze di Quarta Rete, non ritenne neppure doveroso scusarsi con la città e con la famiglia. Certamente è fa credere che il sindaco “poteva non sapere” che quella mattina le ceneri di Giordano dovevano pur essere custodite in cimitero. Questa la realtà di un fatto che è molto più grave di come è stato raccontato dalla figlia del professore. Dunque una prima verità che suscita, ancora oggi, rabbia e sconcerto. La seconda riguarda l’inquietante circostanza di chi avvertì, qualche giorno prima del 31 maggio 1993, Giordano del suo imminente arresto. E’ di dominio pubblico che ad avvertirlo fu proprio Vincenzo De Luca che era diventato sindaco da circa due mesi, almeno così ha più volte dichiarato il defunto sindaco a diversi organi di stampa e televisioni. Ebbene, mi sono chiesto, qual è il problema per la figlia Rita di ribadire con fermezza questa circostanza per chiedere che si faccia finalmente chiarezza su un fatto gravissimo e del quale qualcuno dovrebbe risponderne. Perché, scusatemi se è poco, ma un sindaco che avverte un cittadino dell’imminente arresto non mi sembra una cosa da sottovalutare e da dimenticare fino al punto di non parlarne. La terza verità da ristabilire è, purtroppo, negativa anche per il compianto professore. Non fu assolto con formula piena e prosciolto da ogni addebito perché solerti magistrati andarono alla ricerca di sottilissimi cavilli giudiziari per raggiungere la “prescrizione” di uno dei tanti falsi reati di cui era stato accusato. Lo scopo era chiaro, dovevano cercare di limitare quanto più possibile eventuali danni professionali e materiali a loro carico per gli evidenti errori commessi. Tutto ciò, la solerzia dei magistrati e la stanchezza del professore, ha provocato un blocco definitivo alla richiesta di risarcimento che, ancora in vita, Vincenzo Giordano aveva comunque avanzato nei confronti dello stato. Gli ultimi anni della sua vita “il professore” li ha vissuti grazie alla modesta pensione per il suo passato di “docente”.

 

 

 

 

 

2 thoughts on “Tangentopoli: il sen. Fasano sulla vicenda Giordano

  1. Giordano non fu il primo Sindaco non democristiano ma della svolta frontista con i voti dell’allora destra.Il primo Sindaco fu D’aniello.La sua memoria resterà gigante nella storia locale.Mi permetto di dire la mia:lasciate riposare in pace Giordano.Non ha bisogno del revisionismo di De Luca e dei suoi sodali che lo stanno tirando per la giacca dentro una nuova avventura dalla quale lo ha tirato fuori la Giustizia quel giorno lontano che sentenziò la sua ASSOLUZIONE,dopo essere stato tradotto in carcere come un delinquente qualsiasi.Ci penserà la Storia,con altri giudizi ed altri uomini.

  2. Assolutamente d’accordo con S.Memoli. Dobbiamo però riconoscere l’onestà intellettuale di Bianchini rispetto a tanti altri “giornalai”.

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