SANREMO. CANTI E CANTILENE

M. Ingenito

Sulla più celebre manifestazione canora italiana di reputazione internazionale (ignorata, in verità, dalla non meno celebre cantante straniera ospitata nel gran finale di sabato scorso) è calato il gelo: quello che non si sente fuori perché tutto dentro.

Se parlassimo con la voce interiore della stragrande maggioranza della gente, i fischi ricevuti da Celentano sarebbero applausi rispetto a quelli che ascolteremmo.

Non lo nascondiamo. A tratti, siamo stati assaliti da un profondo senso di disgusto per quella che ci è parsa solo una sceneggiata dell’arte, un mix di tutto e di niente, intervallati da colorite canzonette e da qualche canzone.

Claudia Mori avrebbe vomitato veleno contro un dirigente RAI. Bisogna comprenderla. Emotivamente era parte in causa. E, quindi, batteva cassa tifoidea (i.e., da tifo, sportivo s’intende) a favore del marito. Un grande cantante, un grande artista, un pessimo comunicatore. Come se l’Italia avesse bisogno dell’ennesimo non addetto ai lavori per mettere a nudo i propri limiti e i propri difetti.

La resa economica, però, c’è stata, insistono quelli della RAI. E, certo! Provate a bombardare la gente due mesi prima dell’evento. Alla fine, anche se ci propongono lo scemo del villaggio, all’ora fatale saremo tutti incollati dinanzi ad un video per vedere cosa e quante ne combinerà! Tanto, a quel punto, i giochi pubblicitari sono stati già fatti e chi se ne frega se la delusione da artista è dietro l’angolo.

Comunque, la sensazione comune, e positiva, è che questo ennesimo patatrac della comunicazione dotta del non dotto servirà a qualcosa. Forse. Lo speriamo. Ci giuriamo, anzi, se conosciamo bene Lei, sì Lei, la direttrice generale della RAI Lorenza Lei.

Il prossimo anno nessun Celentano filosofeggerà da improvvisatore, che dice e poi ridice, rigurgitandole a metà, le stesse cose anticipate qualche sera prima sui guai nazionali o ecclesiastici lungo l’asse politico-religioso internazionale più corto del mondo: Roma – Città del Vaticano.

Li racchiuderà, magari, lo auspichiamo, in una bella canzone da recitare da par suo agli italiani che lo amano. Come cantante, come interprete, anche come poeta. Ma del canto, nel canto, per il canto!

 

 

 

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