TRIBUNALE ECCLESIASTICO: CONDANNATO IL CANCELLIERE GRIMALDI

Aldo Bianchini

SALERNO – Si è concluso ieri mattina nelle aule giudiziarie di via Prudente, innanzi al Giudice di Pace Dr. Pietro Paolo Mazza, il processo penale a carico di Lorenzo Grimaldi cancelliere del Tribunale Ecclesiastico Salernitano Lucano. Il reato contestato, e per il quale è stato condannato, è quello di diffamazione aggravata (art.595 comma 2° c.p.) nei confronti dell’Avvocato Francesco Casale. Il giudice dopo gli interventi degli avvocati Orazio Tedesco legale della parte offesa, e di Alfonso Landi legale dell’imputato, ha accolto le richieste della procura emettendo il dispositivo di condanna per il Grimaldi. Storia iniziata nel 2007 quando Francesco Casale, dopo che aveva inutilmente richiesto l’intervento degli organi superiori ecclesiastici con ripetute missive (allegate agli atti) in particolare al Vicario Giudiziale Mons. Michele Alfano, senza ottenere alcuna risposta nel merito, si rivolgeva alla Procura della Repubblica con un circostanziato e documentato esposto-querela. Indicava anche autorevoli testimoni che sono stati ascoltati dal PM Ernesto Sassano prima, e poi dallo stesso giudice che ha emesso la sentenza. L’imputato veniva  rinviato a giudizio con decreto del 17 ottobre 2008. Una serie di udienze nelle quali sono stati escussi anche testi voluti dalla difesa di Grimaldi fino ad arrivare alla sentenza di condanna  nella quale, pur riconoscendogli le attenuanti generiche, si sottolinea ai sensi dell’articolo 81 primo capoverso, come con una sola azione abbia violato diverse disposizioni di legge, stante l’unicità del disegno criminoso. Accolte in pieno le richieste della procura e restituita, in questo modo, la dignità all’avvocato Casale che ha avuto il merito di squarciare il velo di omertà che regnava nel palazzo di via il Guiscardo nell’era Pierro. Colpiva, e fa ancora effetto in tutto ciò, il silenzio assordante delle autorità ecclesiastiche  che sono apparse incapaci di dare una risposta di verità,  di trasparenza e legalità. La durezza dei toni rilevata in alcune udienze e l’accanimento contro alcuni testi in particolare sacerdoti, accusati dal Grimaldi di essere bugiardi, inattendibili e addirittura  incapaci nell’esercizio della loro professione, lascia immaginare che la vicenda del tribunale ecclesiastico di Salerno potrebbe riservare ancora sorprese. Per ora giustizia è stata fatta. Aspettiamo di esaminare le motivazioni della sentenza che il giudice si è riservato di rendere note entro 30 giorni. Dunque alla prossima.

 

 

7 thoughts on “TRIBUNALE ECCLESIASTICO: CONDANNATO IL CANCELLIERE GRIMALDI

  1. La condanna del cancelliere Grimaldi, la incapacità delle autorità ecclesiastiche di dare una risposta di verità e trasparenza (Arcivescovo Moretti e Mons. Alfano) è indicativa del malessere che attraversa la chiesa.
    Alla luce di detta condanna, acquista spessore la puntata delle IENE del 9 marzo 2011, confermando, ove ve ne fosse stato bisogno, il sodalizio tra il cancelliere Grimaldi e l’avv. Landi.
    Nella casa del signore è impensabile che ci si possa muovere, o meglio non muoversi, innanzi ad eclatanti fatti di mal costume.
    E’ auspicabile che dietro l’angolo ci siano altre sorprese che possano portare a ridare credibilità al Tribunale Ecclesiastico di Salerno.
    Mi chiedo, inoltre, qual recondito motivo possa esserci sulla inamovibilità del Cancelliere Grimaldi dal “suo posto di comando” chissà perchè e l’Arcivescovo Moretti e Mons. Alfano nulla fanno, nulla dicono e nulla vedono.
    Strano a dir poco.

  2. Con la giusta e scontata condanna del Grimaldi giustizia è stata fatta. Mi si dirà che ci sono ulteriori gradi di giudizio, vero: ma mai potranno ribaltare la sentenza del Giudice di Pace di Salerno. Ora a riflettere, mi chiedo, e credo che in tanti se lo saranno chiesto, se il Presidente del Tribunale Ecclesiastico mons. Alfano riterrà di sostituire il Grimaldi con altro cancelliere. Come ha innanzi detto il simpatico lettore che si firma il Cicalotto, qualcosa di strano aleggia nel detto tribunale. Dopo la puntata delle IENE in tanti ci aspettavamo un gesto di ravvedimento, ravvedimento che non ci è stato. Che io sappia Landi non patricinia più innanzi al Tribunale ecclesiastico, ma il cancelliere è sempre lì al suo posto inamovibile. Mons. Alfano farà quello che avrebbe già dovuto fare? Ne dubito.
    Mons. Alfano mi dica è vero che l’assegnazione delle cause ecclesiastiche non è casuale ma è il Grimaldi a designare i giudici?
    Mons. Alfano mi dica è vero che nel suo tribunale non v’è un ruolo.
    Se così fosse il tutto è di una gravità estrema.

  3. Con la condanna del cancelliere Grimaldi ora sarebbe quantomeno minato il principio stabilito dal codice di diritto canonico che vuole il cancelliere «di integra reputazione e al di sopra di ogni sospetto». L’arcivescovo Moretti interverà? Che farà il presidente del Tribunale il monsignore che gridò all’ accanimento mediatico quando la stampa cittadina evidenziò la sua bocciatura all’esame rotale (titolo prestigiosissimo in campo ecclesiale).Si pensò ad un rinnovamente di Moretti quando venne nominato parroco, considerando i più tale nomina come preludio di un abbandono dell’incarico di presidente del tribunale, ma nulla avvenne.
    Se nulla avverrà non resta che proporre un’interrogazione parlamentare circa il funzionamento del tribunale ecclesiastico di Salerno stante il concreto rischio di veder riconosciute sentenze nulle in radice.

    1. Franco, ma se così fosse, prima di giungere all’interrogazione parlamentare mi chiedo se esiste nella chiesa un organo di controllo dei tribunali, simile a quello degli stati, che impone il rispetto della legge ai tribunali. Se Moretti non fa nulla, mettendosi al di fuori della legge, esiste un organo diretto superiore che fa rispettare le norme? Illuminami. grazie.

      1. esite un organo superiore per far rispettare le norme ma chissà se interverrà. la chiesa per anni ha coperto reati ben più gravi e continua a farlo con un comportamento vergognoso.ormai la casa del signore è gestita da affaristi, bugiardi etc.

    2. io non ne capisco molto, ma ritengo che trattandosi di tribunale ecclesiasto l’interrogazione parlamentare sia fuori luogo perchè non riguarda una realtà italiana ma “straniera” a meno che non la si colleghi alle implicanze legate alla delibazione. qui allora il discorso potrebbe farsi interessante … la parola agli esperti.

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