SALA CONSILINA – L’accorpamento con Lagonegro, o il coinvolgimento dei territori a nord di Sala Consilina, queste le due opzioni per salvare il tribunale. Sulla prima ipotesi già pronta una delegazione che lunedì sarà Potenza per discutere sulla probabile fusione. Sulla seconda ipotesi, prende posizione l’avv. Angelo Paladino, che esorta sindaci ed istituzioni all’azione per allargare i confini verso i territori dell’Alto Tanagro, degli Alburni e del Calore Salernitano. Grande fermento a Sala Consilina per salvare il tribunale da morte certa. Unico punto di speranza, è dato da un possibile allargamento del perimetro di utenza, che permetterebbe di raggiungere i numeri che il Governo esige nel decreto di revisione della geografia giudiziaria. Un ultimatum che di fatto costringe gli addetti ai lavori, le istituzioni, e tutte le parti in causa ad accelerare i tempi e a trovare al più presto accordi con i diversi territori in questione. A tal proposito, è già pronta una delegazione che lunedì alle ore 12.00, farà visita al Presidente della Regione Basilicata Vito de Filippo. Un incontro già rimandato più volte per causa neve, al tavolo siederanno il consigliere regionale Donato Pica, il presidente dell’ordine degli avvocati di Sala Consilina Michele Marcone, ed il sindaco di Sala Consilina Gaetano Ferrari per il presidio salese, e il già citato Vito de Filippo, il sindaco di Lagonegro l’avv. Domenico Mitidieri, ed il presidente dell’ordine avvocati di Lagonegro Rosa Marino in rappresentanza del presidio Lucano. Un incontro volto a capire le reali possibilità che i due presidi hanno di fondersi in un’unica realtà. Un fermento che coinvolge allo stesso modo anche gli esponenti Lucani, un’ attesa, ricca di suspense, visto il termine ultimo che di fatto fisserà la nuova scrittura della geografia giudiziaria su tutto il territorio nazionale, fissato per il mese di Agosto. Un accorpamento visto di buon grado da ambo i lati, che si stanno muovendo in previsione di un unico presidio,Sala – Lagonegro,che insieme avrebbero per criteri oggettivi ed omogenei, gli elementi previsti dalla legge n° 148/2011. Da decidere la locazione, ma sembra che nel comune Lucano, sia già pronta una struttura messa a disposizione dal comune, già fruibile, sita nei pressi dell’attuale tribunale, che potrebbe ospitare l’istituendo nuovo accorpamento. Una strada tortuosa, ma che potrebbe salvare la giustizia nel comprensorio. Allargare i confini questo il motto, quindi non si sottovaluta alcuna ipotesi, nemmeno quella sollecitata dall’avv. Angelo Paladino, che esorta le istituzioni a varcare i confini nord del territorio. -Ogni sforzo -dice Paladino- deve essere, oggi, teso ad ottenere l’allargamento del perimetro di competenza del Tribunale verso nord, coinvolgendo i territori dell’Alto Tanagro, degli Alburni e del Calore Salernitano con atti formali ed urgenti, richiedendo insieme e con forza l’audizione a Roma con i decisori politici e non con aridi burocrati, interessati negativamente nei nostri confronti per ovvie e scontate ragioni corporative. In tale sede- continua Paladino- dovranno essere ribadite le nostre buone ragioni di zona svantaggiata (assenza di rete ferroviaria a differenza di altre zone servite sia da ferrovia che da strade scorrevoli). Ogni altra valida argomentazione tecnica, economica e sociale dovrà trovare ascolto se dalle parole passiamo, finalmente, ai fatti e chiederemo, con tutti i rappresentanti politici e parlamentari, ascolto ai massimi livelli decisionali romani, con il coinvolgimento della popolazione. Continuare a contrattare l’accorpamento del Tribunale con altra sede risulta inutile e pericoloso per la permanenza del nostro presidio di giustizia, ci porta solo a perder tempo prezioso e a non fare le cose che possono essere ancora utili- conclude Paladino-.