Dall’ AIV (Associazione Imprenditori Vallo di Diano)
SALA CONSILINA – Gli imprenditori associati all’AIV manifestano il loro sconcerto di fronte alla semplicità con cui i Sindaci del territorio ed il Presidente della Comunità Montana si sono apprestati a liquidare, con un secco no, la vicenda “estrazione di petrolio” nel Vallo di Diano. “I nostri amministratori stanno mettendo il carro davanti ai buoi. – ha dichiarato il Presidente dell’Associazione Imprenditori Vallo di Diano Valentino Di Brizzi – Stando alle dichiarazioni emerse dalla stampa, infatti, apprendiamo la non volontà dei nostri Sindaci a concedere la possibilità alla Shell Italia spa di eseguire una valutazione tecnica mirata a VERIFICARE l’esistenza di un potenziale accumulo di idrocarburi economicamente sfruttabili.” “Non possiamo consentire – continua Di Brizzi – che il moralismo espresso da alcuni amministratori, parte dei quali non toccano con mano le difficoltà economiche dei nostri cittadini e delle nostre aziende, si traduca nell’ennesima opportunità bruciata per portare nella nostra terra una crescita socio-economica. Mi pare – prosegue Di Brizzi – che stiamo ragionando come quando in Italia si decise di essere contrari al nucleare, a causa dei potenziali rischi alla salute degli abitanti, e poi, fummo costretti ad accettare, senza poter battere ciglio, che le centrali ci venissero posizionate in Francia a pochi chilometri, come se un’esplosione nucleare in Francia non ci avesse coinvolto. Quella vicenda, pertanto, ha avuto come conseguenza che i rischi ce li siamo assunti tutti, mentre il risparmio energetico, pari a circa il 50% dei costi dell’energia, è stato beneficio esclusivo dei francesi.” “Abbiamo avuto negli anni vari rappresentanti istituzionali, anche parlamentari, sia di centro destra che di centro sinistra e mai nessuno si è preoccupato di cercare le ragioni per cui la nostra terra risulta avere, già da moltissimi anni (e a prescindere dal petrolio), una così elevata percentuale di mortalità a causa di tumori. Oggi – va avanti il Presidente dell’AIV – che, in un momento di tale crisi economica ci si presenta la possibilità che il ns. sottosuolo ci possa offrire una nuova fonte di ricchezza, ci riempiamo la bocca di parole quali impatto ambientale ed inquinamento. Ci siamo mai chiesti se l’inquinamento dei giacimenti della Val d’Agri esiste e, se si, in quale percentuale condiziona la ns. vita e il ns. territorio? E se così è come faranno i sindaci a spiegare ai cittadini e alle imprese che le royalties sul petrolio potranno essere beneficio esclusivo della Regione Basilicata e degli Enti locali lucani, che la ricaduta occupazionale che una tale attività comporterebbe a noi e ai nostri disoccupati non interessa e che i benefici energetici non valgono quanto l’impatto visivo di un giacimento di estrazione????? “Ci stiamo sentendo raccontare che siamo un territorio a vocazione agricola e turistica, ma abbiamo mai fatto i conti di quanto PIL, attualmente, viene prodotto nel Vallo di Diano dal turismo e dall’agricoltura e di quanti effettivi posti di lavoro sono creati da tali attività??? Cosa hanno fatto i nostri amministratori, parte dei quali sono presenti nelle ns. istituzioni da più di 10 anni, per potenziare le nostre attività turistiche ed agricole???? ” “Il mio parere – conclude Di Brizzi – è che non possiamo continuare ad agire in modo semplicistico. Dire NO è sempre la soluzione meno complicata, ma i nostri amministratori devono comprendere che prima di chiudere la porta in faccia ad una situazione che ha le potenzialità per garantire la stabilità economica di tanti territori, è necessario valutare con serietà il rapporto costi-benefici di tale richiesta.” “Inoltre – termina Di Brizzi – sono convinto che tale decisione, che ha ed avrà una ricaduta economica sulle tasche di tutti gli abitanti del territorio (e potenzialmente anche sull’impatto ambientale dei paesi dove viviamo) non possa essere assunta da pochi, ma debba essere affidata alla voce ed alla volontà dei cittadini.”
DAL VOLONTARIATO NO ALLE TRIVELLAZIONI, SI ALLE ALTERNATIVE- EOLICO- SOLARE-ANAEROBICO -BIOGAS
Inutile dire che a nome del volontariato dico No alle trivvellazioni. Non vedo il perchè percorrere una strada che porta ancora di più all’inquinamento e all’arricchimento delle multinazionali. Io sarei del parere di girare pagina ( questo lo dico anche al rappresentante dell’ AIV del vallo del Diano ) e partire veramente con le rinnovabili. Quando parlo di rinnovabili mi riferisco NON SOLO al classico Eolico, al classico Solare, ma in particolare tutte quelle tecnoligie collegate ai ” DIGESTORI ANAEROBICI ” che con piccole strutture allocate in varie zone della val d’Agri possono risolvere il problema degli scarti degli animali ed altro e produrre a” VANTAGGIO ” della popolazione il famoso BIOGAS. Questo prodotto può essere utilizzato per tutto, come un normale sottoprodotto petrolifero, per la trazione, per il riscaldamento, per far funzionare le industrie, ecc.ecc.ecc.. Tutto sta nella volontà di fare una scelta naturale o una scelta di saccheggio del territorio. Forse gli imprenditori Valdesi preferiscono o mirano a commesse cedute dalla Shell , anzichè impegnarsi di persona per la crescita del territorio e dell’ambiente applicando le tecnologie alle aziende agricole presenti sul territorio. Penso che perseguendo questa strada si potrebbe avere anche un incremento del PIL, perchè si produrrebbe una materia ” BIOGAS ” dagli scarti, che oggi per smaltirli LE AZIENDE AGRICOLE devono sostenere un costo, mentre con queste tecnologie si avrebbe a disposizione un prodotto capace di abbattere i costi di base per far funzionare le aziende stesse . Non dimentichiamo che con il BIOGAS si possono alimentare le reti di riscaldamento, di trazione veicolare e anche la rete del gas per le cucine e la climatizzazione delle mnostre case. Tutto prodotto nelle nostre zone con procedimenti naturali e non inquinanti. DOBBIAMO SOLO TROVARE AMMINISTRATORI CAPACI , CAPARBI per perseguire il progetto di rilancio dell’economia e del PIL delle nostre zone. Mentre per la ventilata consultazione della popolazione per scegliere cosa vogliono nel loro territorio, siamo sicuramente favorevoli , ma, inserirei anche la possibilità di dotare veramente il nostro territorio di ” UNA RETE DI IMPIANTI PER LO SFRUTTAMENTO DELLE ENERGIE RINNOVABILI ” . In primis BIOGAS, Eolico, Solare. eccc…..ecc…..