LAGONEGRO – Una maxi operazione anti usura, ha visto impegnati trecento uomini tra carabinieri del Comando Provinciale di Potenza, Matera, Salerno, Caserta e Reggio Emilia e della Tenenza della Finanza di Lauria, i quali hanno dato esecuzione a 5 ordinanze di custodia cautelare, ed hanno perquisito 75 persone. L’operazione denominata “Locusta”,è iniziata nei primi mesi del 2011,ed aveva già portato all’esecuzione di 11 ordinanze di custodia cautelare nei mesi di luglio ed ottobre del 2011. Una rete criminale che operava tra il Lagonegrese, il Vallo di Diano, il Cilento, e l’alto Tirreno Cosentino. Tra gli arrestati un uomo di Padula, e due di Capaccio. Questo il bilancio che ha visto finire in carcere su ordinanza del Gip di Lagonegro, un 44enne di Nemoli, un 58enne di Padula, un 45enne di Lauria, un 58enne ed un 66enne, entrambi di Capaccio. Le indagini avviate nello scorso mese di maggio, in seguito ad una denuncia fatta da un professionista di Lagonegro, hanno appurato che la banda criminale, praticava prestiti usurari, con interessi anche superiori al 1000% annui, e superiori al 100% mensili. Un sodalizio ben collaudato, e ramificato nel territorio che vedeva veri e propri procacciatori di clienti, i quali adescavano le loro vittime in particolari momenti di crisi,gli usurati, erano per lo più piccoli imprenditori professionisti, o persone in difficoltà economica. Una tecnica che non esponeva mai in prima persona i capi della banda. Gli accertamenti, sono stati operati con l’ausilio di 25 vittime, ed hanno portato alla luce che l’organizzazione, ha impiegato oltre un milione e mezzo di euro, capitalizzando interessi pari ad oltre 2 milioni di Euro per un valore economico pari a 3 milioni di Euro. Il prestito era garantito dai beni mobili ed immobili delle persone usurate. Una lunga indagine fatta di intercettazioni telefoniche, ambientali, controlli bancari e quant’altro, che di fatto ha smantellato l’intera organizzazione criminale. I 5 arrestati, sono stati trasferiti presso la casa circondariale di via Gioberti a Sala Consilina a disposizione dei magistrati. Un’operazione che rientra nell’azione che quotidianamente le forze dell’ordine svolgono per la tutela del cittadino, contro ogni forma di violenza, specie contro il fenomeno dell’usura che spesso, molto spesso colpisce, mandando in frantumi l’esistenza delle persone coinvolte. La piaga dell’usura, così come oggi la intendiamo, può assumere molteplici forme. Contiene sempre in sé un elemento di violenza, che deriva dal radicale squilibrio tra la posizione di chi la pratica e quella di chi, costretto dal bisogno, la subisce. Per le organizzazioni criminali l’usura rappresenta una fonte di profitto, sovente utile al compimento di altri delitti, si manifesta con l’imposizione di tassi di interesse elevatissimi, può essere praticata anche con lo scopo di asservire imprese che non potrebbero altrimenti essere piegate. Per questa via, l’usura è funzionale al controllo del territorio da parte delle organizzazioni criminali. La valutazione dell’entità e della diffusione del fenomeno è difficile, tuttavia l’analisi delle denunce consente di acquisire elementi importanti sulle sue caratteristiche. L’usura tende a manifestarsi dove meno robusto è il tessuto sociale, si accresce nelle fasi di sfavorevole andamento congiunturale.