Da Francesca Blasi
ROMA – Venerdì 3 febbraio, alle ore 15, nella Sala Vanvitelli dell’Avvocatura Generale dello Stato (via dei Portoghesi 12) a Roma si terrà il convegno “Profili di responsabilità penale nel controllo del traffico aereo”. Interverranno: il Responsabile Analisi Giuridiche ATM-PP, Roberto Anastasi; il Procuratore della Repubblica di Treviso, Antonio Fojadelli; il Prof. Dir. Aeronautico Università Modena e Reggio Emilia, Bruno Franchi; l’Amministratore Unico ENAV, Massimo Garbini; il Presidente Fondazione 8 ottobre 2001, Paolo Pettinaroli; il Direttore Centrale Spazio Aereo ENAC, Antonio Pilotto; il Direttore Generale ENAC, Alessio Quaranta; il Presidente ENAC, Vito Riggio. Modera il Presidente del Centro Studi Demetra, Pierluigi Di Palma, conclude il Questore del Senato, Angelo Cicolani. L’evento, organizzato dalla ATM-PP (Air Traffic Management Professional Project), dal centro studi DEMETRA e dalla FONDAZIONE 8 OTTOBRE 2001, ha lo scopo di fare il punto sulla situazione della sicurezza nel mondo aeronautico, mettendo insieme per la prima volta controllori del traffico aereo ed esperti del diritto, traendo spunto da un libro che porta il titolo del convegno stesso, scritto da Roberto Anastasi nel quale sono evidenziate le criticità del sistema del trasporto aereo dovute ad un divario tra norma tecnica e norma giuridica. “Esistono professioni cosiddette a rischio consentito (medici, piloti di aerei, macchinisti ferroviari, addetti alle centrali nucleari, controllori del traffico aereo) – spiega Roberto Anastasi – dove il più piccolo errore può avere conseguenze catastrofiche per un numero rilevante di persone. Nel nostro settore, rispetto ad altri, gli incidenti sono ben pochi. Nel mezzo aereo, infatti, si verifica un sinistro ogni 10 milioni di aeromobili e la percentuale che questo possa essere imputabile al controllore è ancora più rara. Le norme che regolano il traffico aereo sono, però, un po’ vaghe lasciando ampi margini di discrezionalità al pilota e al controllore fino al momento in cui, se capita un incidente, si dirà che il pilota è stato imprudente e che il controllore doveva evitare questo disastro. La normativa internazionale è ancora lacunosa a riguardo non definendo chiaramente i poteri e i doveri del controllore e del pilota. E’ necessario che si faccia chiarezza al livello normativo per meglio regolamentare questo settore così delicato”. Pierluigi Di Palma e Paolo Pettinaroli ricordano che “sono trascorsi dieci anni dal tragico incidente di Linate che ha cambiato la storia dell’aviazione civile nel nostro Paese e ci ha insegnato, aprendo una ferita destinata a non rimarginarsi, che la sicurezza del trasporto aereo dipende dal positivo presidio delle rispettive responsabilità da parte di tutti i soggetti che compongono la complessa filiera aeroportuale e dalla capacità di un utile coordinamento tra loro. L’esperienza italiana ha purtroppo dimostrato come l’errore del pilota correlato al mancato intervento correttivo dell’uomo radar sia stato causa, in più di un caso, di un incidente aereo e che la carenza d’azione da parte del controllore del traffico aereo possa essere imputabile, tanto all’errore dell’operatore a ciò preposto ovvero ad una carenza di addestramento, quanto ad una incapacità del sistema regolamentare di definirne in maniera esaustiva i compiti e le specifiche attribuzioni”. “Ma – assicura l’autore del volume, Roberto Anastasi – non bisogna lasciarsi travolgere da inutili allarmismi. Gli aeromobili, oggi più che mai, rappresentano un mezzo di trasporto sicuro. Grazie al forte addestramento e alle tecnologie che ci supportano possiamo dire con certezza che i disastri aerei si possono evitare. Contiamo, infatti, di arrivare al traguardo di un sinistro ogni 100 milioni di voli, anche se la tendenza è quella di annullarli definitivamente”.
direttore: Aldo Bianchini