Antonio Citera
VALLO di DIANO – Dopo lo stop dei Tir che ha praticamente paralizzato le consegne, la situazione è drammatica. Una corsa sfrenata ai distributori di benzina, code chilometriche che hanno in breve tempo esaurito le scorte. Anche i generi alimentari iniziano a scarseggiare. Una protesta che si è protratta durante tutta la notte, e che continuerà almeno fino a venerdì. Una battaglia culturale e sociale, ha caratterizzato la protesta dei Tir, che hanno spento i motori mettendo in ginocchio un intero territorio. Non una guerra tra poveri, ma una battaglia umile contro una classe dirigente che ancora una volta si aggrappa alle spalle dei deboli, con il chiaro intento di farci pagare un conto salato. Non un partito politico, ma la rabbia dei cittadini contro una classe dirigente vessatrice. – Siamo stanchi del disinteresse quanto del maltrattamento da parte delle istituzioni.- Uno slogan comune gridato a più voci. Una rivolta pacifica che vuole smuovere le coscienze, cercando il dialogo con le istituzioni, che di fatto ha paralizzato un intero comprensorio, mettendo in evidenza l’importanza di ogni singola categoria nell’economia propria di ogni singola parte del territorio nazionale. Una corsa senza precedenti ai distributori di benzina, file interminabili all’ingresso dei supermercati, che nel giro di poche ore hanno esaurito i beni. Ecco il risultato. Eppure chi manifesta chiede solo dialogo, dignità, ad una classe istituzionale che si dimostra incapace di reagire. Non c’è spazio di discussione per risolvere i problemi delle persone. Un’economia ferma da tempo, famiglie ed aziende al fallimento, una crisi che ha colpito tutti, specie nel nostro comprensorio, dove si assiste ad un tracollo di ogni ordine e grado. Un’economia che è rappresentata per l’80% da imprese microscopiche, dove si amalgamano dipendenti e datori di lavoro, delle vere famiglie, che stanno lentamente abbassando le saracinesche, mettendo sulla strada decine e decine di persone. La situazione è allarmante, e a detta degli esperti, ricorderemo il 2011 come un anno estremamente positivo rispetto al 2012, beh ,allora stiamo freschi. Chi ha speso un’intera vita per mettere su un impresa, con sacrifici, oggi è abbandonato a se stesso, persino le banche, che fino a qualche anno fa un po di ossigeno lo elargivano, si sono drasticamente allontanate , concedendo contante solo a pochi. La denuncia che sempre più spesso raccogliamo dagli imprenditori del Vallo di Diano,che rispetto ai loro connazionali pagano anche la difficoltà di essere “in culo al mondo”,considerando che le Banche, con le quali una volta c’era un rapporto diretto di conoscenza e di fiducia reciproca, oggi sono attratte dai numeri, lontane dai bisogni di un’economia in via di estinzione. Allora sarebbe meglio ridare fiducia a chi opera sul territorio, cercando la via maestra per ridare spazio a chi veramente ha la voglia e la capacità di invertire la rotta. Questo è il momento cruciale per intervenire, per cambiare le regole, per ridare il giusto equilibrio ad una economia malata, incapace di reagire, incapace di confrontarsi. Intanto sembra che la situazione sulle strade stia lentamente tornando alla normalità, alcuni presidi di grossi automezzi si registrano ancora all’uscita di Atena Lucana, e Padula Buonabitacolo, decisi a restarci almeno fino a venerdì, rivendicando imperterriti i loro diritti, e scagliandosi senza mezzi termini contro le decisioni irrazionali di un Governo che di fatto sembra aver dimenticato le reali esigenze del popolo. Sul posto i carabinieri e la polizia strada le di Sala Consilina che coordinano la situazione, permettendo un quasi normale defluire della circolazione stradale.
direttore: Aldo Bianchini
Andate a lavurar terun!