E’ per gentile concessione dell’amico Antonio Medici, che mi ha fatto pervenire la registrazione dell’intervista da lui condotta che scrivo questo articolo.
Nel quartiere romano di Tor Pignattara, come sapete, un cinese ed il figlio sono stati uccisi a scopo di rapina. La borsa fu subito ritrovata e la moglie del cinese tentò di dire che non era la loro.
Segreti della grande organizzazione che anima le comunità cinesi nel mondo! Silenziosi migrano nel mondo da sempre, erano anche nel Far West, silenziosi si organizzano e lavorano.
Mai un cinese ha investito qualcuno in stato di ebbrezza, mai rubato, mai infastidito una donna. Sono ombre nella nostra società, emergono dalle cucine per sorriderti, non chiedono nulla.
Ma l’Organizzazione è grande, nella Capitale possiedono appartamenti nei quali vanno a vivere i ” signorotti gli altri, nelle stamberghe che sempre dell’Organizzazione sono.
I ricchi, perché ci tengono a farlo sapere nella gerarchia, vanno in giro con macchinoni e le loro donne, che per loro, sappiatelo, non contano nulla, girano con abiti firmati, perché lui, il marito,
ci tiene a far sapere alla comunità che è un uomo potente. Succede anche da noi, vi pare?Tornando al delitto perpetrato dal magrebino, dobbiamo esaminare due cose. Era scemo l’arabo furfante? Imprudente certamente e pochi giorni dopo, considerate che la refurtiva era stata diciamo restituita, l’hanno trovato impiccato in un altro quartiere sulla via Aurelia, lontanissimo dal luogo del crimine.
“Dottò hanno fatto bene, può essere stata pure la mala di zona, ma st’è cose nun se fanno.” risponde un residente della zona. Antonio tenta di parlare con qualche cinese:” No capisco italiano, no, scusa lavolo aspetta me.” Antonio si reca dal proprietario di un ristorante di sua conoscenza che è in Italia da tanto tempo, uno che quando il mio amico ci va a cena, parla benissimo l’italiano.
” No, Dottole, io non capisco, ho mio listolante, non sento pelsone, scusa, pelché chiedi a me?”Abbiamo esaminato il caso, Antonio ed io. La mala del posto, piena di cocaina, poteva volere i soldi dal magrebino, o era offesa per una iniziativa presa senza che la stessa l’avessa autorizzata, ma l’avrebbero massacrato di botte prima del delitto che finiva non con una gentile impiccagione, ma con un colpo di pistola. E’ stata la silenziosa Triade, come si chiama la mafia cinese a lanciare il monito: chi tocca il cinese muore. Perché mica possiamo credere che quello si sia suicidato?
” Un’altro Stato nello Stato? Ha commentato Antonio.”Un’altro stato nei vari Stati di questa Nazione.”Ho aggiunto.
direttore: Aldo Bianchini