SALERNO – Il set ovviamente è diverso, le parole di scherno sono però molto simili. Nel gennaio del 1513 Ettore Fieramosca sfidò a duello Charles de la Motte, oggi Nicola Landolfi (segretario provinciale del PD nelle vesti di un redivivo Fieramosca) sfida a duello verbale il prode Giovanni Romano (assessore regionale all’ambiente nelle vesti di un irrefrenabile Charles de la Motte). All’epoca il duello si consumò il 13 febbraio, oggi è appena iniziato. Vinse Fieramosca che fece inginocchiare ai suoi piedi il De La Motte, in ballo (dicono gli indiscreti) non tanto e non soltanto il “Trattato di Granata” per la ripartizione dei territori del sud Italia, ma anche il “nastro azzurro” della bellissima Isabella d’Aragona. Oggi Landolfi non fa certo inginocchiare Romano anche se in ballo non c’è il nastro azzurro di Isabella ma la “ripartizione del potere politico”, non solo e non soltanto quello a sud di Salerno, ma anche la “monnezza” in senso più ampio, cioè una discarica. Eccellente il linguaggio di Landolfi: ““Non ci sono le condizioni per aprire discariche in provincia di Salerno. In una situazione ordinaria il tema dell’autonomia organizzativa e gestionale sarebbe perfino auspicabile, ma siccome, siamo governati a livello regionale e provinciale da furbetti ogni discarica diventerebbe lo sversatoio delle province di Napoli e Caserta.” Altrettanto geniale la pronta risposta di Romano: “Nel piano regionale di gestione dei rifiuti urbani non è prevista alcuna discarica a Vallo della Lucania, né nei territori inclusi nelle aree protette e contigue. Bisogna leggere in modo giusto lo strumento di programmazione approvato dal Consiglio Regionale della Campania, e non interpretarlo distorcendo la verità”. Siamo alle solite, purtroppo. Siamo al punto di non ritorno. Siamo al punto in cui il vero problema che è e resta quello dello sversamento dei rifiuti solidi urbani viene nascosto nelle pieghe di discorsi che sanno soltanto di politichese. Siamo al punto che nessuno dei contendenti propone una risoluzione positiva e definitiva. Siamo al punto irreversibile che ci fa desiderare il ritorno di quei vecchi tempi, almeno allora prima se le suonavano di santa ragione e poi, comunque, raggiungevano un accordo e sottoscrivevano trattati che rispettavano sempre e comunque. Oggi invece i nostri politici si dilettano in dispute verbali senza senso allontanandosi dai problemi reali. Leggendo il comunicato di Nicola Landolfi, segretario provinciale del PD, mi sono chiesto se un politico che occupa un posto cruciale può rispondere parlando di “furbetti”, quasi come a dire che l’altro pensa di mettere la discarica in un posto per favorire o sfavorire sul piano politico, senza mai permettersi il lusso di pensare anche solo per un momento che questa benedetta monnezza la dobbiamo pur mettere da qualche parte e che l’attivazione di una discarica a Vallo della Lucania non vuol dire forzatamente voler fare un servilismo verso Napoli e Caserta. Qui non si tratta di diventare lo sversatoio né di Napoli e né di Caserta, qui si tratta di risolvere un problema che è stato palleggiato per almeno venti anni dalla sinistra e per almeno dieci anni dalla destra. Parliamo di un problema che ha registrato, per la prima volta, l’unica vera sconfitta di Vincenzo De Luca, padre padrone del PD salernitano, che neanche come “commissario di governo” è riuscito a far decollare il problema del termovalorizzatore di Salerno impantanandosi in “gare e garette di pubblica evidenza” per non riuscire a fare nulla. E non poteva mancare l’intervento dell’assessore comunale all’ambiente Gerardo Calabrese che dimenticando il fatto che il centro-sinistra è stato alla Regione fino al 2009 cerca di beffeggiare l’attuale governo che avrebbe perso diciotto anni di tempo prima di approvare il “piano tifiuti”. Non so se Calabrese ce l’ha anche con Bassolino, se è così evidentemente questa uscita fuori tempo e fuori luogo gli è stata suggerita, sarebbe bello capire da chi. Alla fine, probabilmente, l’unico che si impegna sul serio è l’assessore provinciale Antonio Fasolino, ma si muove suo malgrado in un deserto. Ma bando alle battute, qui c’è un problema serio e drammatico che viviamo da diversi anni ed è costituito dal fatto che la politica scende in campo soltanto per distruggere tutto quello che l’altra parte tenta di fare, anche sbagliando. E’ accaduto per il centro-sinistra ed è accaduto per il centro-destra. Un vero peccato, mentre i galli di periferia si azzuffano sulla monnezza.