Concorso fotografico: Albanese chiude la polemica

Da Michele Albanese
Nella mia lettera di risposta all’articolo apparso sul “Roma” a firma di Aldo Bianchini, facevo riferimento al polverone che si stava alzando in merito al concorso fotografico organizzato per la  manifestazione “Alla Tavola della Principessa Costanza”. A questo punto, così come ritenevo fosse doveroso fare chiarezza su quanto pubblicato, ora considero che sia ancora più importante chiudere il “caso” con alcune riflessioni. Propositivi ed interessanti sono stati alcuni interventi che ho letto sul sito web “Il quotidiano di Salerno”. Altri, invece, purtroppo, gratuitamente polemici. Quanto espresso a favore di Bianchini, nella mia lettera, è sicuramente un pensiero maturato nel corso del tempo, che conferma il valore di un giornalista impegnato nel difficile compito di raccontare, con trasparenza e coerenza, ciò che accade sul territorio. La mia stima, così come personalmente ho confidato a Bianchini, anche in tempi non sospetti, prescinde da questo episodio e guai non fosse così. Chi lavora con il pubblico, chi si espone non può e non deve restare fuori dal sacrosanto e giustissimo meccanismo della corretta democraticità, che deve, per forza di cose, accompagnare l’operare di tutti. Non vi è dubbio che saper accettare, saper ascoltare rappresentano elementi che fanno grandi gli uomini. Tutti abbiamo l’obbligo di guardarci intorno ed ascoltare chi ci circonda. Il mio intervento non voleva assolutamente prevaricare questo limite e Bianchini questo lo ha capito. Lungi da me, con la risposta del 5 gennaio u.s., voler redarguire Bianchini oppure esprimere un potere forte. Non è nella mia cultura, non fa parte del mio modo di vedere le cose, non è nello stile dell’azienda che dirigo. Anzi, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, sono contento che sia nato un proficuo confronto, legittimo, sulla vicenda, che fa bene a tutti noi, fa bene alla vitalità di chi crede nelle reali potenzialità ed in un futuro migliore per il nostro comprensorio. Fa bene alla stampa, perché potrà sentirsi sempre di più nella vita del territorio, fa bene ai cittadini perché avranno sempre la possibilità di potersi esprimere e partecipare, fa bene a noi come banca, perché si rafforza la convinzione di avere di fronte un territorio vivo. Magari, e lancio una provocazione, questo soddisfacente confronto possa estendersi in tutti i settori del vivere comune. Bene, caro Aldo, il territorio ha bisogno della vostra voce e mi auguro che ci possa essere sempre la forza di raccontare quanto accade. Ritornando al concorso, se qualche pecca organizzativa, per ciò che ci compete, c’è stata, non ho alcun problema a recitare il mea culpa sia verso i partecipanti sia verso tutti gli interessati. Dal canto nostro, posso assicurare che subito dopo le decisioni della commissione tecnica, prima della fine del mese di novembre, sono partite le comunicazioni, via mail, per i partecipanti e per i tre vincitori. I tempi si saranno anche dilatati, ma solo per ragioni tecniche e solo per l’organizzazione della premiazione finale; ciò non è imputabile al volere di nessuno, ma solo alla concomitanza di molteplici eventi ed impegni che hanno fatto propendere per la data del 28 gennaio. Non ho nessuna difficoltà nell’ammettere la totale inesperienza nel campo dei “concorsi fotografici” pur avendo cercato di affidarci a persone che, pur se esperte, non sono dei professionisti del settore. Mai immaginavamo un successo ed una partecipazione così ampia. Speravo, già dalla nascita dell’idea, quanto poteva far bene al territorio questo concorso, sia per il movimento che avrebbe creato sia per l’apporto culturale e creativo, ma adesso ne sono ancora più soddisfatto e ritengo che per la 2a edizione ci siano tutti i presupposti per fare ancora meglio. È questa la vitalità che fa bene al futuro, è carburante per la crescita a cui noi, come banca, crediamo. A te caro Aldo ti chiediamo di continuare su questa scia consapevoli che la tua opera serve alla crescita del nostro territorio. Ti assicuro, così come mi hai suggerito, che lavorerò per “promuovere l’effettuazione di un incontro tra giornalisti e istituzioni territoriali per un confronto sereno e costruttivo nell’ottica del massimo rispetto del’autonomia dei reciproci ruoli.” Per fare ciò, però, ho bisogno del tuo aiuto. Ringrazio, infine, tutti per essere intervenuti al miglioramento di qualcosa, di piccolo certamente, ma che potrà servire come esempio per il domani, senza troppe polemiche,  per il bene del territorio. F.to: Michele Albanese.

NOTE:  Quando il “potere” (alludo a tutti i tipi di potere, compreso quello del giornalismo!!) non è arrogante con esso è facile dialogare, anche i n maniera critica, per creare le basi di una costruzione duratura nel tempo e nella trasparenza. E Michele Albanese (come uomo e come direttore generale) dimostra con questo suo scritto quanto lontano egli sia dall’arroganza del potere e quanto, invece, egli sia vicino ai reali problemi della gente e del territorio. In questa direzione non possono esserci difficoltà per compiere un tratto di viaggio insieme sempre, e comunque, nell’ottica del rispetto dei ruoli di ognuno. Ringrazio Michele per questo suo scritto anche se esso non sancisce alcuna pace perché lite non c’è mai stata. La giornata del 28 gennaio prossimo segnerà, ne sono sicuro, il successo di una iniziativa molto intelligente che avevo già avuto modo di lodare quando, nell’agosto dell’anno scorso, fu presentata a margine della più grossa manifestazione “Alla tavola della Principessa Costanza”. F.to: Aldo Bianchini

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