Le candele oggi, non sono molto utilizzate,
servono in caso di emergenza elettrica, per profumare oppure per fare
“atmosfera” in occasione di una cena, appunto a lume di candela. Questo
prodotto è un vero e proprio “inganno”
in termini ambientali, perchè pur sembrando così bello e buono in realtà non lo
è. Ci sono alcune cose, da conoscere e da ricordare se ci accingiamo ad
accenderle. Prima però è opportuno sapere che esiste un organismo denominato
UNI, che per legge deve emanare norme tecniche per la cosiddetta “regola
d’arte”, in quei settori privi di disposizioni normative. Quest’ultimo ha
stabilito le caratteristiche ideali delle candele. Per sicurezza, bisogna
innanzi tutto tagliare lo stoppino riducendolo a circa 1 centimetro prima di
accenderlo, mentre per spegnere la fiamma non bisogna soffiare, ma soffocarla.
Per verificare la stabilità della candela “a regola d’arte”, la norma UNI prevede che, questa posta su un piano
inclinato di circa 10 gradi, non si deve ribaltare. In questo modo si
garantisce un discreto livello di sicurezza, durante l’uso, migliorando sia la
sicurezza delle persone sia la possibilità in senso di riduzione, del rischio
di incendio. Inoltre, sempre l’Uni, prevede in che modo devono essere
realizzate l’etichette di sicurezza che devono essere riportate su tutte le
candele destinate ad essere accese in luoghi chiusi.. Il rischio di incendio
delle candele, pertanto, può essere ridotto al minimo mediante idonee
avvertenze da apporre sulla candela stessa, in modo chiaro e facilmente
comprensibile da tutti. La maggior parte
delle candele sono realizzate con la paraffina, che è un derivato del petrolio.
Durante l’uso, la paraffina che brucia emette anidride carbonica in quantità
consistenti. Sì, consistenti emissioni di anidride carbonica direttamente
dentro la nostre case ! Non è ancora conosciuta, invece, la tossicità delle
fragranze immesse nelle candele profumate. Nel 1996 però sono stati registrati
diversi casi di avvelenamento da gas relativo alle candele French Vanilla. Le
candele più vecchie, quelle che conserviamo nel cassetto per quando manca la
luce, soprattutto quelle prodotte oltre 10 anni fa, sono molto pericolose per
la salute perché contengono sostanze tossiche. Negli USA e in Europa sono state
ritirate dalle giacenze di mercato, si consiglia quindi, di buttare le scorte e ricomprarne di più
recenti. Infine, se non volete rinunciare all’atmosfera avete un’alternativa
anche se un po’ costosa, ovvero le candele ecologiche, realizzate dal puro
cotone o dalle fibre di cellulosa, con cera di soia o cera d’api.
direttore: Aldo Bianchini