Antonio Citera
SANZA – A pochi mesi dalle elezioni per il rinnovo dell’amministrazione comunale, nel piccolo comune del Vallo di Diano, iniziano a trapelare le voci di possibili schieramenti per contrastare la rielezione dell’attuale sindaco Antonio Peluso. Qualche tempo fa, su un quotidiano locale, è apparso un articolo dal titolo quantomeno stravagante e provocatorio. “Sanza, a sei mesi dal voto, ancora tutto tace. Addio alle vecchie lotte? Il pezzo a firma del noto giornalista Rocco Colombo, constatava,in maniera molto superficiale, situazione politico amministrativa di Sanza. L’apparente silenzio pre elettorale secondo Colombo, è la chiara testimonianza dell’operato amministrativo che negli ultimi anni ha visto la lista civica il “faggio” dominare la scena politica. Il merito attribuito essenzialmente al fautore di tale lista il dott. Vittorio Esposito, il quale sempre secondo Colombo, ha saputo dopo anni di dure battaglie, coordinare i rapporti con i nemici storici, uno tra tutti Gennaro Bonomo. Ancora si evidenzia la spinta data dall’attuale sindaco Antonio Peluso, artefice di un affiatamento che di fatto ha raffreddato le tensioni tra le fazioni. Elogi ad una politica vista dall’esterno , apparenze dettate da fatti virtuali privi di fondamenta. Basta uscire la domenica mattina, fare un giro in piazza per accorgersi che tale calma è pura immaginazione. Gruppi disparati di persone intente a dialogare spesso in maniera focosa, delimitano schieramenti che anche se in fase di imballaggio, rendono viva la vita politica dei cittadini. Da un lato troviamo i fedelissimi del faggio, per lo più simpatizzanti fedeli al centro-sinistra , dall’altro compagini miste appartenenti allo schieramento opposto che cercano di consolidare alleanze, in mezzo le persone “deluse”, ossia ex militanti del faggio che per motivazioni da ricercare, si sono allontanati dai vecchi ideali. Una campagna elettorale in piena regola dunque, innaffiata dalle recenti dichiarazioni di Esposito in un convegno pubblico che di fatto ha aperto la partita confermando l’attuale amministrazione con a capo Antonio Peluso schierata a difendere la bandiera. Uno scontro politico che si risolverà al foto finish, che a differenza del passato vede gli esiti incerti. Tante infatti, anzi tantissime le persone che sembrano disinteressate o addirittura annoiate dalle tante parole che i programmi pre elettorali smuovono, da più parti si levano voci di dissenso e di antipolitica che invitano a non votare in segno di rivolta e, perché no, di disprezzo per la politica e i politici locali. Una tendenza forte alimentata da persone stufe, da giovani delusi, da indifferenze personali. Un forte impatto che preannuncia un cambio di ruolo delle persone nei confronti della politica e del politico di turno, non più accese campagne elettorali che hanno attraversato le prime pagine di cronaca dei quotidiani, ma ponderate decisioni basate su programmatiche ed efficienti soluzioni. Un passato che rimembra le conquiste civili, etiche, che va sostenuto ma non imitato. Una nuova politica fatta di speranza e trasparenza in una fase delicata per le famiglie, che si ritrovano a dover stringere la cinghia. Una politica che ci impegna tutti, l’obbiettivo comune è quello di perseguire la dignità. L’auspicio è dettato dal cuore, qualunque sia il colore politico, chiunque sieda la poltrona, non bisogna dimenticare il ruolo di rappresentanza, d’impegno preso e stipulato con le persone. Una campagna elettorale viva dunque fatta di cognizione e lontana dagli esibizionismi soliti di chi vuole apparire, che riscopre il cittadino, e che si rifà a valori di dialogo e civiltà.