In Nigeria, nuove minacce da parte degli islamici fondamentalisti contro i cristiani

Alfonso D’Alessio

La setta radicale  Boko Haram  ha fissato un ultimatum di tre giorni per i
cristiani che vivono nel nord della Nigeria (a maggioranza musulmana) e ha
minacciato di attaccare le truppe governative nelle aree in cui è stato
dichiarato lo stato di emergenza. Abul Qaqa, che ha parlato a nome del gruppo
accusato di aver effettuato in passato molti attacchi mortali, ha dato ”
tre giorni di tempo ai cristiani per lasciare il nord della Nigeria.”  Il presidente Goodluck Jonathan ha dichiarato
lo stato di emergenza per il fine settimana in diverse zone della Nigeria, dove
gli attacchi della setta hanno fatto moltissimi morti negli attentati di fine e
d’inizio anno.  Ha anche ordinato la
chiusura delle frontiere con il Niger, Camerun e Ciad. Queste misure sono state
adottate dopo gli attacchi rivendicati da Boko Haram.  La setta critica aspramente le visite del
presidente nigeriano alle chiese colpite dalla violenza.  Il portavoce di Boko Haram si è scagliato in
particolare contro la seconda visita del presidente in una chiesa alla
periferia di Abuja, che è stato l’obiettivo dell’attentato mortale del 25
dicembre, dove un’esplosione ha ucciso 44 fedeli al termine della funzione
religiosa. “Il presidente non ha mai visitato i luoghi in cui sono stati
uccisi  i musulmani “, ha aggiunto
il portavoce dei terroristi, alludendo alle decine di musulmani caduti in
aprile  nei disordini post-elettorali .
Pochi giorni prima di queste minacce, i vescovi cattolici del paese hanno
chiesto al presidente nigeriano di impiegare esperti stranieri per aiutare le
forze di sicurezza nella lotta contro Boko Haram. Il Papa Benedetto XVI, il 26
dicembre subito dopo i primi attentati aveva affermato: “Desidero manifestare la mia sincera e
affettuosa vicinanza alla
comunità cristiana
e a tutti coloro che sono stati colpiti da questo assurdo
gesto e
invito a pregare il Signore per le numerose vittime. Faccio appello
affinché
con il concorso delle varie componenti sociali, si ritrovino sicurezza
e
serenità. In questo momento voglio ripetere ancora una volta con forza: la

violenza è una via che conduce solamente al dolore, alla distruzione e alla
morte; il rispetto, la riconciliazione e l’amore sono l’unica via per
giungere
alla pace”.
Il folle
ultimatum della setta fondamentalista manifesta come gli inviti del Sommo
Pontefice al dialogo e alla pace, siano lasciati cadere nel vuoto. All’apertura
dei cristiani sovente si contrappone la chiusura delle altre confessioni
religiose. All’amore si oppone la violenza. Ma i cristiani non demordono nel
testimoniare la fede fino all’effusione del sangue e a ricercare il dialogo.
L’amore per loro è l’unica arma vincente. Le rivendicazioni di Boko Haram,
oltre l’aggressività nei confronti della comunità cristiana. lasciano supporre
che dietro ci siano anche interessi nazionali e internazionali. La Nigeria è il
primo produttore di petrolio nel continente africano, posizione questa che fa
gola ad interessi economici di molti regimi medio orientali oltre che alle
economie occidentali. La destabilizzazione del paese e il tentativo di fare
pressioni sul governo attuale della nazione, affinché prenda decisioni
affrettate, potrebbero essere funzionali ai mercenari del “dio denaro”, che è
incurante del bene delle persone. Per questo l’augurio è che la comunità
internazionale tuteli e difenda chi invece vuole vivere nella pace.

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