VENARIA – Il volto del Genio, in un evento mondiale dedicato al piu’ grande mito italiano di tutti i tempi che, ancor prima di cominciare, ha incassato piu’ di 20.000 prenotazioni da ogni parte d’Italia e d’Europa. La Reggia di Venaria apre le maestose Scuderie Juvarriane a Leonardo da Vinci e alla rassegna clou dei festeggiamenti per i 150 dell’Unita’ d’Italia: ”Leonardo. Il genio, il mito”. Una mostra straordinaria dedicata all’uomo di Vinci e alle sue opere, che diventa unica con l’esposizione del celebre ”Autoritratto” di Leonardo. Il capolavoro e’ custodito con grande perizia nel caveau della Biblioteca Reale di Torino e di la’ non si e’ mai spostato, se non per qualche rara esposizione (nel 1929 e nel 2006) nella stessa Biblioteca. Per mesi si e’ discusso sull’opportunita’ del suo trasferimento alla Reggia (www.leonardoallavenariareale.it), poi il Ministro dei Beni culturali, Giancarlo Galan, ha deciso di concedere il via libera, cosi’ da permettere al pubblico di apprezzare l’Autoritratto per la prima volta in un’altra sede rispetto a quella in cui e’ abitualmente conservato. Per questo e’ stata realizzata un’incredibile teca hi-tech, con vetro extra-chiaro e un complesso software che controlla temperatura, umidita’ e altri parametri 24 ore su 24. Pr la mostra, questo autentico gioiello dell’arte e della storia dell’umanita’ e’ stato assicurato per 50 milioni di euro. La rassegna – allestita nell’ambito delle iniziative del Comitato Italia 150 – e’ un viaggio nell’opera di Leonardo tra arte, multimedialita’ ed effetti speciali, attraverso 25 disegni autografi originali, decine di scritti e una serie di opere dal XV al XX secolo che raccontano di come artisti dell’eta’ moderna e contemporanea si siano ispirati al genio di Leonardo. Il tutto arricchito dallo spettacolare allestimento dello scenografo e premio Oscar, Dante Ferretti, che ha riprodotto alcune delle macchine leonardiane come contenitori delle opere: la ”macchina cimatrice” e la testa di cavallo concepita nel 1482 per il monumento a Francesco Sforza. Il viaggio inizia con l’introduzione alla figura del genio di Vinci, anche grazie a un video di Piero Angela che ricostruisce il volto del Maestro da giovane. Si entra nel vivo con la sezione dedicata ai disegni, che hanno come comune denominatore i temi del volto, della natura, dell’anatomia umana e delle macchine. Ci sono il ”Codice sul volo degli uccelli”, il ”Ritratto di giovinetto”, lo studio della ”Vergine delle Rocce” e altri fogli autografi (tutti custoditi alla Biblioteca Reale di Torino) che introducono a vero gioiello della mostra. L’Autoritratto ”a sanguigna” mostra il volto di un uomo canuto, con capelli e barba lunga. Viene fatta risalire ai primi anni del Cinquecento e si trova a Torino dal 1839, quando re Carlo Alberto l’acquisto’ da un collezionista, insieme ad altri disegni di artisti famosi, entrando cosi’ a far parte delle collezioni Savoia in seguito confluite alla Biblioteca Reale. E’ affiancato da due ritratti dello stesso Leonardo eseguiti da due suoi allievi (uno dei quali e’ Francesco Melzi). E’ il preludio alla sezione dedicata alle opere di artisti di un periodo che va dalla fine del Quattrocento all’Ottocento, in cui viene analizzata la figura di Leonardo nelle arti e nella cultura, evidenziando come la fisionomia stessa del Maestro diventi icona del genio rinascimentale. Si passa quindi al mito e alla presenza di Leonardo nell’arte contemporanea. C’e’ l’omaggio-sfregio di Marcel Duchamp che mette i baffi alla ”Gioconda”, c’e’ l”’Ultima cena” interpretata da Andy Warhol, ci sono i contributi di Spoerri, Nitsch, Recalcati, fino all”’Uomo Vitruviano” rivisto da Mario Ceroli. L’Ultima Cena ritorna nel finale con una riproduzione digitale animata in scala 1:1 in alta definizione che consente di analizzare nel dettaglio lo studio della fisionomie e delle espressioni. Si chiude con una rassegna di filmati, commentati dallo scrittore Arnaldo Colasanti, che evidenziano l’influenza di Leonardo sulla cultura e sul cinema.