La settimana scorsa, per l’ennesima volta, è stata modificata la normativa sulla tassazione dei conti correnti e sul deposito titoli. Sembrerebbe, a quanto pare, la versione definitiva che dovrebbe essere approvata dal parlamento e che riguarda sia i bolli sul conto che sugli investimenti in banca posseduti dai risparmiatori. Modifica tassazione sui conti correnti: Rimane in vigore l’importo dei bolli di Euro 34,20 annui (suddivisi in 8,55 Euro per ogni trimestre) sui rapporti di conto corrente intestati a persone fisiche per giacenze superiori ai 5.000 Euro alle scadenze del 31 di Marzo, del 30 di Giugno, del 30 Settembre e del 31 Dicembre. Il prelievo fiscale sarà applicato anche ai libretti di risparmio. Viene eliminata la tassazione per quei risparmiatori che hanno una giacenza inferiore ai 5.000 Euro, che saranno completamente esentati. Scopo della manovra è quello di favorire anche i ceti meno abbienti, pensionati inclusi, ad aprire un conto ed evitare l’eccessivo ricorso di contanti a favore di altri strumenti, quali le carte bancomat o i bonifici bancari. Discorso diverso per le imprese, o per le persone giuridiche, i cui bolli passeranno a 100 Euro annui dagli attuali 73 Euro a partire dal 2012. Modifica tassazione strumenti finanziari. Ennesima variazione per quanto riguarda la tassazione sugli strumenti finanziari detenuti in portafoglio. Rimane un prelievo dello 0,10% sul controvalore degli investimenti in capo al risparmiatore, comprese anche quelle tipologie (prodotti assicurativi vita, gestioni separate, unit liked, equity linked, fondi comuni di investimento e sicav) precedentemente non isoggette all’imposta di bollo. L’unica tipologia di investimento attualmente esentato dalla manovra dell’Esecutivo Monti sembrano essere i depositi a risparmio, anche detti time deposit o conti deposito, che, in quanto legalmente classificati come servizio accessorio al conto corrente e non come strumento finanziario, non rientreranno nel calcolo della tassazione. Rimane il limite inferiore ai 34,20 Euro e quello superiore a 1.200 Euro, quest’ultimo previsto per chi detiene prodotti finanziari per somme superiori ai 1.200.000 Euro. Dal 2013, oltre ad aumentare il prelievo a 0,15%, verrà eliminato il tetto massimo dei 1.200 ed il sistema di tassazione sarà direttamente proporzionale all’importo dei titoli che si possiedono. Questa versione, si spera la definitiva, lascia alcuni nodi da sciogliere che dovranno essere chiariti successivamente all’approvazione del decreto anti crisi, in particolar modo relativamente al calcolo da effettuare per il calcolo dei bolli. In particolare, l’imposta sui conti e sui titoli verrà applicata sul valore puntuale che si detiene al momento di dover essere tassati o sul valore medio detenuto nel trimestre (per i c/c) o semestre (per gli investimenti) di riferimento?