Marilena Mascolo
SALERNO – Tutti ricordano il caso relativo alla scomparsa di Emanuela Orlandi, figlia del commesso della Prefettura della Casa Pontificia. Nata a Roma il 14 gennaio 1968 scomparve molto misteriosamente nel corso del pomeriggio del 22 giungo 1983. Aveva 15 anni e da allora non si è saputo più nulla di lei, solo supposizioni, indiscrezioni, false piste e voluti inquietanti depistaggi. Un caso ancora vivo nell’immaginario collettivo della gente perché in questo caso è stato buttato di tutto e molte vicende clamorose, anche giudiziarie, si sono intrecciate fino a toccare direttamente le alte sfere vaticane e i silenzi di almeno due papi. Questa sera, alle ore 18.30, nel Convitto Nazionale “T.Tasso” sarà presentata il libro “Mia sorella Emanuela” che è appena uscito in tutte le librerie. Scritto da Pietro Orlandi (fratello di Emauela) e dal giornalista del Corriere della Sera Fabrizio Peronaci. Il testo è pubblicato dalle edizioni Anordest e ripercorre la tragica vicenda della giovane Emanuela Orlandi, sorella dell’autore, rapita il 22 giugno del 1983. Una sorta di diario che ripercorre le tappe fondamentali di questa lunga tragedia che arriva sino ai giorni nostri ma anche una sorta di sfogo contro la Chiesa che, secondo Pietro Orlandi, sa tutto ma continua a tacere. Emanuela Orlandi era una cittadina vaticana di soli 15 anni quando venne rapita in quel giorno di giugno dell’ormai lontano 1983. Emanuela Orlandi non farà più ritorno a casa. Emanuela si è trovata irretita in una vicenda più grande di lei, in intrighi internazionali e terrorismo che nessuno avrebbe mai potuto credere possibili ma che oggi invece sappiamo essere una purtroppo ben solida realtà. Pietro Orlandi racconta la storia di questa scomparsa, la storia di sua sorella, ma questa volta fa anche un piccolo passo avanti. Questa volta Pietro Orlandi ci racconta molto più, offre libero sfogo a dei segreti che sino ad oggi aveva tenuto chiusi dentro di sé. Pietro Orlandi racconta del colloquio che ha avuto con il feritore del Papa l’anno passato, della prova che Emanuela era viva un mese e mezzo dopo la sua scomparsa, parla di una pista in Marocco che sarebbe forse potuta servire per ritrovare sua sorella. Ma soprattutto Pietro Orlandi cerca di smuovere la Chiesa. Perchè in fondo Pietro Orlandi non ha mai smesso di sperare e ancora oggi spera che vi sia la possibilità di poter un giorno riabbracciare sua sorella viva e in salute. Pietro Orlandi offre anche un ritratto di Emanuela vivido e ricco di dettagli. Andando al di là della semplice fotografia che ognuno di noi ormai conosce sin troppo bene Pietro racconta l’adolescenza di una ragazza tranquilla amante della musica e della scuola, di una ragazza che si divideva tra gli amici, la famiglia e il catechismo, una ragazza piena di vita e di sogni. Appuntamento questa sera alle ore 18.30 presso il Convitto Nazionale T.Tasso, in piazza Abate Conforti di Salerno. L’incontro sarà moderato dal giornalista Aldo Bianchini, direttore de “Il quotidiano di Salerno.it”.
Ottima iniziativa complimenti
Al pregevole articolo del dott. Bencivenga si contrappone questo squallido articolo.
Susy
Ricordo il gruppo Facebook ufficiale della petizione per Emanuela Orlandi:
http://www.facebook.com/groups/233131686753398/
Aderire alla petizione è molto semplice, basta mandare una mail; qui c’è scritto come si fa:
http://www.facebook.com/groups/233131686753398/doc/233134633419770/
Già più di 50.000 persone hanno aderito.
Ricordo inoltre che il 21 gennaio è previsto un mega-raduno davanti a Sant’Apollinare, alle ore 16, insieme a Pietro Orlandi. Tutti quelli che vogliono la verità su Emanuela sono invitati a partecipare.