Caro Direttore,
Intervengo nel dibattito che si sta sviluppando in questi giorni intorno al PD, in merito al rapporto con
l’organizzazione giovanile.
Intendo esprimere alcune considerazione in virtù della mia età (31) e delle mie responsabilità passate ed
attuali (ex segretario provinciale della Sinistra Giovanile e attualmente membro della Segreteria Provinciale
del PD)
Credo che ormai da troppo tempo il “gruppo dirigente” dei Giovani Democratici, organizzazione iperattiva
nella produzione di comunicati stampa, stia provando, con scarsi risultati, a portare avanti un strategia
consapevole di indebolimento del lavoro promosso dalla segreteria provinciale del loro Partito di
riferimento.
Le ragioni però a differenza di quello che si legge sono vecchie e figlie di una cultura dello scontro figlia
dell’esperienza dei DS e che mi da tanto il senso di un gruppo di Giapponesi che nelle foreste continuano a
vivere una condizione superata.
Il PD è partito diverso, è un partito plurale figlio di un ambizione ancora incompiuta, ma che pone come
suo orizzonte ideale il superamento della semplice rappresentanza d’interessi dei partiti di provenienza.
Le righe comparse sui giornali in questi giorni proiettano invece immagini in bianco e nero che tendono a
ridurre il dibattito interno al PD ad uno scontro di due fazioni armate (GIOVANI Vs VECCHI, etc.).
Ritengo intollerabile tale rappresentazione perché non tiene conto di alcuni dati di fatto:
1. i circoli del PD sui territori ad oggi sono guidati da segretari per lo più sotto i 40 anni con numerosi
esempi di Segretari addirittura sotto i 30 anche in comuni importanti ;
2. le sensibilità del Partito non possono ridursi a schemi vecchi, visto che la mobilità del dibattito
interno ha di fatto superato gli schemi dei partiti di provenienza;
L’attuale classe dirigente provinciale dei Giovani Democratici quindi nella loro azione de facto dimostrano
più una “nostalgia senile” che una coraggiosa proiezione al futuro.
Le difficili responsabilità in capo a tanti come me che sono impegnati nella costruzione di un campo di
forze riformiste, progressiste e popolari, in grado di superare la non esaltante esperienza di un centro-destra
cinico, centralista e autoreferenziale, non possono essere liquidate e offese da qualche comunicato stampa
di chi in due anni ha commissariato e cancellato più circoli di quanti è riuscito a mettere a rete, non può
essere minimamente “violentato” da chi rifugia dal confronto interno per sviluppare, dove ha
responsabilità di guida, inaccettabili azioni di prevaricazioni che sono i tanti “polo nautico” che si
sviluppano giorno dopo giorno, e quando si trova in condizioni di minoranza non esprime opinioni negli
organi democratici bensì sui mezzi d’informazione.
Oggi siamo impegnati ad attrezzare delle risposte sulle mille emergenze che colpiscono i nostri concittadini
siamo impegnati a promuovere nuova linea politica partendo dai nuovi esclusi che sono sempre più
giovani, disoccupati, studenti, lavoratori autonomi e piccoli “imprenditori”, ma soprattutto siamo
impegnati a far nascere il PD in quelle numerose piccole e piccolissime comunità che da troppo tempo
sentono la lontananza del centro ed oggi vivono preoccupanti condizioni di spopolamento.
Nella speranza di leggere la prossima volta contributi a questi ed altri temi continuiamo il nostro lavoro
silenzioso, consapevoli che la politica non debba essere strumento di espressa vanità ma impegno sobrio
profuso con spirito di abnegazione verso i cittadini e le comunità della nostra provincia.
Mauro Calatola
Segreteria Provinciale PD di Salerno