POLLA – La famiglia del 32enne di Polla Giuseppe Petrillo, il presunto responsabile dell’omicidio di Nicola Di Gloria, 61enne pensionato anche egli di Polla, trovato morto in località Intranita una zona montuosa della cittadina del Vallo di Diano, la notte tra il 7 e l’8 maggio dello scorso anno, si affida alla consulenza di Luciano Garofano, ex generale dei RIS, noto personaggio televisivo conosciuto dal grande pubblico per le sue indagini sulla strage di Capaci, e per consulenze in processi che sono alla ribalta delle cronache nazionali ed internazionali. Esperto in indagini scientifiche, è stato chiamato dai familiari di Petrillo, all’indomani della disposizione di nuovi accertamenti da parte dei carabinieri dei RIS di Roma, sulle tracce biologiche rinvenute all’interno della fiat 600 di proprietà di Nicola di Gloria trovata accanto al suo cadavere. Il ruolo di Garofano, è quello di trovare elementi utili che scagionano Giuseppe Petrillo dalla pesante accusa di omicidio. Garofano, è stato visto nei giorni scorsi proprio nel luogo ove la fiat seicento è custodita, in un garage di Sala Consilina, da indiscrezioni, ne emerge che vi sia stato anche un incontro tra Garofano e Petrillo nella casa circondariale di via Gioberti a Sala Consilina, dove il giovane è rinchiuso fin da quando fu tratto in arresto con la pesante accusa di essere lui l’autore dell’efferato delitto. Molti punti oscuri sulla dinamica del delitto, soprattutto per quel che riguarda la possibile presenza di altre persone sul luogo dell’assassinio. Intanto sul caso gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sulle indagini sinora svolte. Petrillo, durante gli interrogatori, a cui è stato sottoposto, ha reso una parziale confessione sui fatti avvenuti in quella tragica notte, dichiarandosi innocente sull’esecuzione dell’omicidio. Secondo la sua ricostruzione, lui ed il pensionato si sarebbero dati appuntamento in località Intranita, e vi si sarebbero recati ciascuno con la propria auto. Quindi avrebbero avuto fra loro una vibrata discussione, per motivi passionali, a bordo dell’auto di Di Gloria, discussione poi sfociata in una violenta lite, durante la quale il pensionato avrebbe ferito il 32enne. Questi, poi lo avrebbe disarmato, ferendolo, a sua volta, ma non mortalmente. Quindi Petrillo sarebbe andato via con la propria auto, lasciando il contendente ferito a terra. Di quanto accaduto successivamente, Petrillo sostiene di esserne all’oscuro. Alcuni mesi fa, il caso fu affidato dalla famiglia di Petrillo in mano alla nota criminologa Roberta Bruzzone, ora tocca al Generale Garofano cercare tramite le sue famose investigazioni scientifiche elementi di certezza finalizzati a discolpare il giovane di Polla dal reato a lui contestato.