Antonio Citera
Dopo la firma delle convenzioni, approvate dal Comitato di Etica nel periodo luglio 2010 -giugno 2011, di tredici studi clinici interventistici ed osservazionali, l’ASL Salerno comunica i contenuti e gli obiettivi delle sperimentazioni che avranno inizio presso i centri aziendali autorizzati. Il secondo studio, con la partecipazione di 16 centri in Italia, riguarda il trattamento della malattia diverticolare e del colon irritabile: studio clinico in doppio cieco, randomizzato e controllato verso placebo e si svolgerà presso l’Unità Operativa di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva del Presidio Ospedaliero di Polla – S.Arsenio sotto la responsabilità del dott. Riccardo Marmo. Lo studio ha come obiettivo generale quello di valutare l’efficacia della mesalazina nel migliorare i sintomi associati alle due malattie. Coinvolgerà un numero elevato di pazienti e dovrà confermare i dati preliminari di efficacia della mesalazina, ponendo attenzione in modo specifico al controllo dei sintomi che caratterizzano la Sindrome dell’Intestino irritabile e la malattia diverticolare. Prevede l’arruolamento di 200 pazienti ed avrà una durata complessiva di 6 mesi. La malattia diverticolare, è caratterizzata, dal punto di vista anatomico, dalla comparsa di estroflessioni a forma di “sacco” lungo la parete intestinale (diverticoli). Mentre il termine diverticolosi si riferisce alla semplice presenza di diverticoli, per diverticolosi sintomatica si intende la presenza di sintomi persistenti (stitichezza, dolore, gonfiore addominale). Fino ad oggi, le misure terapeutiche principalmente utilizzate si sono basate su cicli mensili di antibiotici, associati ad una dieta ricca di fibre, antispastici per calmare il dolore e antidiarroici o lassativi, in base al tipo di sintomatologia presente (diarrea o stipsi) ma, dato il ruolo preponderante che riveste il processo infiammatorio ed in seguito ai risultati emersi da recenti ricerche sperimentali, si è diffuso l’utilizzo di farmaci antinfiammatori, che agiscono direttamente sulla causa scatenante la patologia ed i sintomi. La sindrome dell’intestino irritabile è caratterizzata da sintomi cronicamente ricorrenti quali dolore o fastidio addominale, alterazioni dell’alvo e gonfiore addominale. E’ stato dimostrato che l’infiammazione è un meccanismo fondamentale per abbassare la soglia della percezione del dolore a livello intestinale, situazione questa che potrebbe comportare in lei una sensazione di dolore maggiore, nei confronti di uno stesso stimolo dolorifico, rispetto ai soggetti non interessati dalla patologia in esame. E’ stato stimato che la sindrome dell’intestino irritabile rappresenta la più frequente causa di perdita di giornate lavorative, determinando anche una riduzione della qualità di vita e necessità di usare farmaci a lungo termine. La mesalazina (Acido 5-aminosalicilico) è una molecola con azione antinfiammatoria, in grado di ridurre il numero e lo stato di attivazione di cellule intestinali coinvolte nei processi infiammatori presenti a livello della mucosa dell’intestino; tale azione dovrebbe mitigare il processo infiammatorio e quindi i sintomi ad esso associati. La sua azione si esplica bloccando la produzione di molecole che favoriscono l’inizio e l’amplificazione di processi infiammatori; la mesalazina è in grado anche di “catturare” i radicali liberi dell’ossigeno, sostanze coinvolte nei processi degenerativi cellulari e di impedire il trasferimento di cellule infiammatorie sul luogo dell’infiammazione. In recenti studi clinici condotti su pazienti con sindrome dell’intestino irritabile e malattia diverticolare, la mesalazina è stata efficace nella riduzione del numero di cellule infiammatorie presenti nella mucosa intestinale e, simultaneamente a questo effetto, i pazienti hanno anche riportato una diminuzione dell’intensità della globalità dei sintomi, ed in particolare del dolore addominale.