La battaglia dei gazebo

Aldo Bianchini

Salerno – Domenica 29 ottobre 2011 sul lungomare Trieste, all’altezza del ristorante “Anema ‘e cozze”, si è consumata  quella che in tanti indicano come “la battaglia dei gazebo”. In pratica nel corso della tarda mattinata di quella domenica ci fu l’irruzione del sindaco Vincenzo De Luca, accompagnato da un gruppo di vigili urbani e dal comandante, che fece smantellare tutti gazebo montati già dal venerdì per quella che era stata presentata come la manifestazione di “Salerno Qualità”. Una rassegna di prodotti gastronomici, tra cui il mitico “cuoppo di fritto”. Al centro dell’ira del sindaco l’Esaf di Eugenio Paolantonio, reo di aver organizzato il tutto in un luogo non autorizzato e con alcuni automezzi che avevano invaso addirittura i giardini comunali. Questa la notizia ufficiale che è stata riportata anche da qualche quotidiano locale. Io, invece, azzardo un’ipotesi diversa. Quella sceneggiata, con tanto di grida e parolacce (come assicurano alcuni presenti!!), ha avuto come finalità un falso obiettivo. Nel mirino del sindaco c’era e c’è chi aveva, senza aver saputo interpretare il suo pensiero (perché cari lettori a Salerno siamo arrivati anche a questo, i dirigenti comunali devono saper interpretare anche i pensieri!!), autorizzato quella manifestazione; due personaggi in particolare: Franco Picarone e Giuseppe Ientile, il primo assessore all’annona e il secondo dirigente del settore annona. Ma andiamo con ordine. Il permesso è stato firmato da Giuseppe Ientile che certamente non si è mosso per sua iniziativa ed avrà seguito le indicazioni politiche, cioè di Picarone.  Qui casca l’asino. Ecco il vero obiettivo di De Luca che quando decide di non fidarsi più di una persona cerca in ogni modo di distruggerlo, politicamente s’intende!! Per una decina d’anni Picarone è stato l’uomo ovunque del sindaco di Salerno che per lui aveva ordinato finanche carte false pur di portarlo al Consiglio Regionale. Da quel momento, da quel clamoroso insuccesso, si è incrinato qualcosa nel rapporto tra i due, difficile adesso capire che cosa, sarà la storia dei prossimi anni a dircelo. Posso testimoniare che nei pochissimi momenti in cui ho scambiato qualche chiacchiera con “Franco” gli ho sempre esposto il mio pensiero e gli ho sempre detto di non fidarsi mai fino in fondo del suo mentore. In pratica Franco Picarone, ottimo professionista di questa Città, sta pagando sulla sua pelle l’eccesso di fedeltà che probabilmente lo aveva portato di fronte a scelte assolutamente non condivisibili, e da quel momento è stata la fine di un rapporto che andava ben oltre la semplice amicizia perche Picarone in De Luca ci credeva davvero. Per lui la  delusione sarà stata tantissima quando, a freddo, è stato impallinato dal sindaco che lo ha sostituito alla guida dell’assessorato al bilancio (ufficio chiave nel sistema di potere deluchiano) con l’altro deluchiano di ferro Alfonso Buonaiuto. Ora arriva la doccia ancora più fredda della “battaglia dei gazebo” nel segno che De Luca vorrebbe proprio sbarazzarsi dell’ingombrante presenza di Picarone che non lo avrebbe avvertito della concessione del lungomare (il sito è proprio quello occupato dall’Esaf) per la manifestazione in oggetto. Insomma siamo al punto di dover pensare che un assessore anche per concedere una semplice autorizzazione per l’occupazione temporanea di un suolo comunale deve preoccuparsi di preavvertire il sindaco o quanto meno di riuscire a capire il suo pensiero. Assurdo, semplicemente assurdo. Ma è ancora più inquietante pensare che se anche gli altri assessori devono soggiacere a tali imposizioni perché continuano a fare gli assessori. Io avrei mollato subito tutto e sarei dignitosamente ritornato a casa. Per concludere, non vorrei che a causa della “battaglia dei gazebo” alla fine paghi anche il dirigente Ientile che appare assolutamente al di fuori dei giochi politici perversi.

One thought on “La battaglia dei gazebo

  1. Ieri davanti al Qurinale abbiamo ssistito ad uno spettacolo di inciviltà senza pari. Qui a Salerno si soggiace al bello e brutto tempo di un despota che sta indebitando la città. Come tra qualche mese piangeranno quelli della piazza del Qurinale, si dispereranno i salernitani quando gli altarini verrano fuori.

    romolo.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *