Aviosuperficie: il comune ha ragione


Marilena Mascolo

TEGGIANO – <<Dopo ventuno mesi di sigilli apposti ai cancelli dai Carabinieri, il Tribunale di Sala Consilina ha disposto il dissequestro dell’area su cui sorge il cantiere dell’aviosuperficie “Babino” di Teggiano. Il sequestro, nel febbraio dello scorso anno, fu disposto per presunte irregolarità sulle procedure in materia ambientale. Il Comune con una serie di ricorsi al TAR ed al Consiglio di Stato, però, nonostante la tesi regionale è riuscito a dimostrare che per l’esecuzione delle opere non era necessaria la valutazione di impatto ambientale. Si tratta di un provvedimento di grande importanza che consente di riprendere le attività per il completamento di un’infrastruttura ritenuta strategica per lo sviluppo dell’area. Ribadiamo di essere sempre stati fiduciosi nell’operato della Magistratura a cui abbiamo fornito la nostra più ampia collaborazione attraverso il lavoro dei nostri legali e tecnici. Il dissequestro dell’area del cantiere dell’aviosuperficie rimette le ali al progetto di dotare il Vallo di Diano di una infrastruttura necessaria per far decollare i programmi di sviluppo produttivo, turistico ed agricolo, colmando quel gap che impedisce di proiettare il nostro territorio in contesti più ampi. Ora servono ulteriori provvedimenti per rendere operativa la struttura sia come sede di Protezione Civile che di Servizio Sanitario, quindi sarebbe il caso che la Regione, convochi, essendo deputata a risolvere e non creare problemi,  una Conferenza di servizio con tutti i soggetti interessati>>.  Questo il testo integrale del comunicato inviatoci dal Comune di Teggiano per stigmatizzare il comportamento legittimo del sindaco e della giunta. Il tempo che si è perso per inseguire inutili beghe giudiziarie si rifletterà ora sul futuro completamento dell’area e dello sviluppo che la stessa potrebbe assicurare all’intero territorio proiettandolo, come dice il comunicato, in contesti sicuramente più ampi. Quando si parla di procedure in materia ambientale fa rabbia constatare che le pur giuste e necessarie procedure valgono soltanto per determinati territori mentre per altri, leggasi Crescent di Salerno, vengono bocciati dal Tar ripetuti ricorsi addirittura di Italia Nostra. Come dire il potere politico, quando c’è ed è forte, spaventa proprio tutti a disdoro anche dell’ambiente.

 

 

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