Aldo Bianchini
Agropoli – Mi hanno sempre detto che l’innocenza è giovanile, molto giovanile. Io sono, invece, convinto che l’innocenza scompare non appena si entra nell’età della pubertà. Per questo motivo, per queste mie convinzioni, sono rimasto letteralmente sconcertato nel leggere qualche settimana fa le dichiarazioni rilasciate dal giovane (ma non tanto!!) Carmine Parisi, 23 anni suonati e militante del PD da oltre 7 anni. Il giovane Parisi dalle pagine di un suoi giornale locale attacca da tempo l’amministrazione comunale di Agropoli retta da Franco Alfieri (già assessore ai LL.PP. della Provincia) e vecchia volpe del Partito Democratico. Al centro degli attacchi l’assenza del PUC (Piano Urbanistico Comunale) e le costruzioni edilizie dissennate anche su zone previste a verde nella splendida cittadina cilentana. A seguito delle rimostranze dell’Alfieri (molto democratico!!) in seno al Partito il giovane Parisi, in data 6 ottobre 2011, ha ricevuto una lettera di sospensione per tre mesi dalle attività di partito. Dopo l’amara sorpresa il giovane Parisi avrebbe esclamato pressappoco così: “E al sindaco De Luca che spara a zero sul Partito che cosa dovrebbero fare?”. Ma com’è innocente il giovane Parisi, tanto innocente che mi sono sentito di esprimere con questo scritto tutta la mia solidarietà alla sua persona squallidamente bistrattata proprio mentre, da buon paladino, difendeva i più deboli nell’ottica dell’azione che il suo stesso partito dice (ma soltanto a parole!!) di portare avanti ad ogni latitudine. La cosa che, però, mi ha sinceramente sconcertato è stata l’affermazione del giovane Parisi all’indirizzo del sindaco di Salerno. Insomma, come dire, che il giovane di sinistra non ha capito proprio nulla di come funzionano le cose in questo Paese e, soprattutto, nei partiti, anche quelli più storici e organizzati. Nessuno ha spiegato a Parisi che per portare a supporto della sua difesa le “farneticanti esternazioni”, quasi quotidiane, del sindaco De Luca di pagnotte ne deve mangiare ancora. Non me ne vorrà se provo a spiegargli io qualche cosa, anche se solo per l’esperienza accumulata in tanti anni di osservazione della politica nostrana. Dunque, caro Parisi, il sindaco Vincenzo De Luca è unico, ed è unico non soltanto a Salerno ma in tutto il Paese, dalle Alpi alla Sicilia. Il mitico sindaco di Salerno ha prima coniato uno slogan, poi è entrato nell’immaginario collettivo ed infine ha creato intorno a se ed ala sua figura un vero e proprio luogo comune. Sulla base di questo luogo comune tutto è possibile per il solo De Luca e l’opinione pubblica è disposta a concedergli tutto, nel senso che solo lui può dire e fare quello che vuole, al di là ed al di sopra dei partiti. Sbaglia Parisi quando dice che a lui, diversamente da De Luca, è stato riservato un trattamento brutale per il fatto che De Luca è sindaco di Salerno e lui è un semplice militante. Non è così. A De Luca è concesso tutto perché si chiama De Luca ed anche perché è riuscito in tanti anni a creare intorno alla sua figura una specie di scudo protettivo sull’onda emozionale di un consenso popolare che in Italia non trova uguali. Caro giovane Parisi basta guardare all’ultimo episodio in ordine di tempo, senza soffermarmi sullo sconcerto che lo stesso Goffredo Bettini (che non è un ubbidiente!!) evidenzio nei riguardi di De Luca al momento della presentazione del suo libro “Oltre i partiti”. L’ultimo episodio è quello delle Luci d’Artista che il sindaco ha acceso proprio ieri sera a Salerno. Qualche giorno fa il sindaco Piero Fassino ha acceso le luci a Torino e, sommessamente, ha cercato quasi scusandosi di spiegare ai suoi concittadini che la non modica spesa di 800mila euro avrebbe portato certamente un indotto di gran lunga maggiore grazie ai 5milioni di visitatori che Torino attende. A Salerno, invece, De Luca nonostante le aspre critiche per i 4milioni di euro spesi per le luci ha ridotto al silenzio l’incauto e infantile (un po’ come il Parisi!!) Guido Arzano, presidente della CCIAA, che aveva cercato di sganciarsi dalla logica di spesa deluchiana per poi rapidamente, con la coda tra le gambe, tornare nel suo ovile. Ecco, caro Parisi, la differenza tra te e De Luca sta tutta qui: De Luca surclassa anche Fassino e plagia fasce intere di popolazione, mentre tu non sei riuscito, purtroppo, neppure un ondivago segretario provinciale del Partito. Comunque, ti auguro un presto ritorno al partito e al tuo giornale con la verve di sempre. In questo Paese di persone come te ce n’è davvero bisogno.
Non capisco perchè quello che vale per De Luca non valga anche per Berlusconi. L’immagine che continui a dare del Sindaco di Salerno, per nostra fortuna solo un Sindaco, richiama alla mente atteggiamenti molto peggiori, ma mai stigmatizzati, del nostro, purtroppo, Prresidente del Consiglio.
Ma, vivaddio, nel PD si può ancora parlare, anche a sproposito e anche se si hanno dei secondi fini.