Dolcetto o scherzetto ?????


Antonio Citera

Ormai sono in molti, grandi e piccini, che ad aspettare la notte di Halloween, per travestirsi da mostri e passare una serata diversa. Le vetrine dei negozi sono allegramente addobbate con zucche, teschi e scheletrini e tutti sono pronti per festeggiare. Ma festeggiare COSA? E’ proprio questo il punto, se chiedi : “Cosa festeggi il 31? ” ” Festeggio Halloween”, è la risposta, ma se appena domandi cosa vuol dire questa parola, quasi nessuno ne conosce il significato. Insomma, qui da noi è, nel migliore dei casi, occasione di divertimento inconsapevole e di commercio, ma molti la considerano LA NOTTE IN CUI TUTTO E’ PERMESSO, quindi la notte adatta per abbandonarsi agli eccessi, il giorno più pauroso dell’anno. Una processione di parate, sfilate, intagliare una tipica zucca di Halloween, o jack-o’-lantern, allestire falò, visitare attrazioni collegate a fantasmi e spiriti, fare scherzi, raccontare storie dell’orrore e vedere film horror. La celebrazione di Halloween  ha origini pagane molto più remote e pone le sue radici nella civiltà  Celtica, in cui si  festeggiava l’inizio del Nuovo Anno il 1°Novembre:  giorno in cui si celebrava la fine della “stagione calda” e l’inizio della “stagione delle tenebre e del freddo”. In particolare, i Celti credevano che alla vigilia di ogni nuovo anno (31 Ottobre) Samhain, Signore della Morte, Principe delle Tenebre, chiamasse a sé tutti gli SPIRITI DEI MORTI e temevano che in tale giorno tutte le leggi dello spazio e del tempo fossero sospese, permettendo al mondo degli spiriti di unirsi al mondo dei viventi. Così  nei villaggi veniva spento ogni focolare per evitare che gli spiriti maligni venissero a soggiornavi. Questo rito consisteva nello spegnere il Fuoco Sacro sull’altare e riaccendere il Nuovo Fuoco (che simboleggiava l’arrivo del Nuovo Anno) il mattino seguente. Invece, l’usanza moderna di travestirsi nel giorno di Halloween, nasce dalla tradizione che i Celti avevano, dopo il rito dei sacrifici nella notte del 31 Ottobre, di festeggiare per 3 giorni mascherandosi con le pelli degli animali uccisi per esorcizzare e spaventare gli spiriti. E ancora, persiste il famoso gioco del “TRICK o TREAT” (Scherzetto o dolcetto) nella quale i bambini  travestiti con maschere e costumi “mostruosi e terrificanti” vanno di casa in casa, chiedendo dolcetti o qualche moneta.  Se non ricevono niente, possono giocare un brutto scherzo ai proprietari di quella casa, come svuotare la pattumiera nel giardino o attaccare lattine vuote al tubo di scappamento dell’auto. Da dove ha origine questo rituale? Le leggende narrano che nella notte di Samihain le Fate sono solite fare alcuni “SCHERZETTI” agli umani, portandoli a perdersi nelle “colline delle Fate”dove rimanevano intrappolati per sempre. I Celti quindi, per guadagnarsi il favore delle Fate erano soliti offrire loro del cibo o latte che veniva lasciato sui gradini delle loro case. Ma se il mostruoso diventa carino, il terrificante piacevole, il ripugnante esaltante, il demoniaco simpatico, il passaggio successivo è la perdita di una precisa demarcazione tra ciò è che bene e ciò che è male. Ed infatti nel periodo di Halloween si avverte un incremento di tutti gli affari legati alla magia, con frequenti consultazioni di maghi: per gli “operatori dell’occulto” la notte di Halloween è la più adatta per la profanazione dei cimiteri, per le messe nere, i sacrifici animali e umani e ogni sorta di dissacrazione e sacrilegio.Uno degli aspetti più incredibili di tutta la vicenda-Halloween, tra l’altro, è l’essere costretti ad assimilare forzatamente una sorta di bubbone, estraneo alla nostra cultura sia spazialmente che temporalmente. Halloween è uno dei tanti mezzi per cercare di imporre, nella cultura cristiana dell’occidente, il pensiero magico-esoterico, illudendo l’uomo di essere dio di se stesso. Questo evento è per molti una riscoperta delle antiche divinità pagane e si pone in aperto contrasto col Cristianesimo, asserendo che le religioni “arcaiche” sono migliori e più vere.

 

 

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