Sala Consilina – Riceviamo e volentieri pubblichiamo l’ennesimo comunicato della sezione Codacons del Vallo di Diano. Questa volta il responsabile Roberto De Luca denuncia l’individuazione dei siti dove negli scorsi decenni venivano sversati i rifiuti tossici ad opera della criminalità organizzata. <<Abbiamo finalmente identificato i terreni del Vallo di Diano nei quali sono stati sversati rifiuti speciali. Nel decreto del GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE) che dispone, su richiesta del Sostituto Procuratore Donato Ceglie, il rinvio a giudizio dei 38 indagati nell’inchiesta Chernobyl, si legge: … i rifiuti liquidi provenienti da gran parte delle navi attraccate o comunque ormeggiate presso il porto di Napoli in virtù di contratto intervenuto tra l’Autorità Portuale di Napoli ed il citato Legale Rappresentate della Società Gruppo Riunito Sbarco “Ceneri”, servendosi stabilmente tutti degli impianti Naturambiente S.r.l., SO.RI.ECO. S.r.l. e FRA.MA. S.r.l, all’interno dei quali i rifiuti speciali venivano trasportati e immediatamente ne fuoriuscivano in assenza di lavorazione o depotenziamento della carica inquinante per essere successivamente abbandonati su terreni agricoli e fondi o terreni siti nei comuni di:…. località Tempa Cardone del comune di San Pietro al Tanagro (SA) dell’ estensione di circa 12.000 m/2 (coordinate GPS Alt.456 – N 40’27’350″ – EO 15’31’056″); località Buco Vecchio del comune di Teggiano (SA) dell’ estensione di circa 10.000 m/2 (coordinate GPS Alt.459 – N 40’25’062″ – EO 15’30’783″); località Sanizzi del comune di S. Arsenio (SA) dell’ estensione di circa 10.000 e 5.000 m/2 (si tratta di due aree agricole separate da una strada sterrata; (coordinate GPS Alt.452 – N 40°26’602″ – EO 15’31’843″); località Via Larga del comune di San Rufo (SA) dell’ estensione di circa 4.000 m/2 (coordinate GPS Alt.450 – N 40025’906″ – EO 15032’130″. Il processo sarà celebrato a breve presso lo stesso Tribunale di Santa Maria Capua Vetere: alla sbarra tutti coloro che hanno determinato “un disastro doloso ambientale cagionato dalle condotte criminose dei componenti della citata organizzazione criminale, i quali partecipando al sodalizio criminoso in modo continuativo e permanente ed apportando il proprio materiale contributo cagionavano dolosamente un disastro ambientale a causa dello spandimento ed illegittimo smaltimento dei rifiuti”. È interesse di tutti i cittadini del Vallo di Diano che si proceda, adesso che sono stati individuati esattamente i terreni, alla loro bonifica. Si invitano dunque i Sindaci dei paesi interessati, responsabili della salute dei cittadini sul loro territorio, a procedere rapidamente alla bonifica completa dei terreni dettagliatamente indicati sopra. Risulta infatti che, con comunicazione del 17-08-07, la Procura di Santa Maria Capua Vetere abbia già richiesto alle Amministrazioni competenti la bonifica dei terreni, “attesa l’estrema pericolosità derivante dalle attività criminali accertate in tema, in particolare, di smaltimento illecito di rifiuti”. Restiamo fiduciosi in attesa dei primi segnali, anche se a distanza di ben quattro anni dal primo invito ufficiale, giunto dalla lontana, ma provvidenzialmente presente, Procura di Santa Maria Capua Vetere. F.to: Roberto De Luca – responsabile della sede>>.
Considerazioni: Era giusto pubblicare per intero il comunicato del Codacons anche se le cose denunciate sono abbastanza vecchie e ormai note. Lo abbiamo fatto perché ricordare tutte queste cose non è mai inutile e perché è stato ancora più strano che ad interessarsi dei rifiuti tossici sversato nel Vallo sia stata la Procura della Repubblica di Santa Maria Capua Vetere e non quella di Sala Consilina, dalle cui finestre è addirittura possibile (con un po’ di buona volontà e fantasia!!) vedere i camion in fila che vanno a sversare rifiuti di tutte le qualità. Detto questo il ricordo torna, come un nastro da riavvolgere, a quando molti anni fa la nota trasmissione televisiva “Maurizio Costanzo Show” denunciò il caso di un operaio-autista dipendente di un’azienda di trasporti di San Pietro al Tanagro che a causa dei continui trasporti di rifiuti tossici aveva perso la vista e si era rivolto all’Inail per ricevere il giusto indennizzo. Furono fatti nomi e cognomi, anche Costanzo subì delle minacce, l’autista fu costretto a vivere blindato, ma nessuno mosse un dito. Ecco perché bisogna parlarne, bisogna ripetere all’infinito queste denunce, come ha fatto il Codacons del Vallo di Diano.
In risposta alla denuncia del CODACONS dico e mi assumo le responsabilità che se qualsiasi P.M. ed investigatori(NOE di salerno e caserta) ha qualche nastro da vedere con le prove e qualche finestra piena di fantasia che hanno avuto per rovinare per quanto mi riguarda la SO.RI.ECO. SRL impianto di compostaggio in campania li prego di contattarmi e proverò l’innocenza di queste persone e le tante fantasie e bugie che circolano intorno alla questione dei rifiuti in campania.Per qualsiasi chiarimento in merito legalmente documentato contattatemi.
La sede locale, oltre ad essersi costituita parte civile nel processo, ha riportato quanto presente agli atti del provvedimento giudiziario, emesso dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, a carico dei 38 rinviati a giudizio. Il processo si sta celebrando e quindi ne attendiamo l’esito. Ogni utile discussione sulla realtà dei fatti, quindi, sarà possibile quando saremo in possesso di una “realtà giudiziaria”. Per il momento, agli atti della Procura di Santa Maria Capua Vetere sono presenti le testuali parole riportate in questo nostro comunicato.
Brava Katia finalmente qualcuno che dice la verità di come sono realmente le cose in questo fantomatico processo Chernobyl tanto decantato dal dottore Ceglie insieme ai NOE di Caserta e Salerno e all’ormai noto Michele Bonomo beh lasciamo perdere invece di vedere questa annosa e purtroppo onerosa emergenza rifiuti in Campania che purtroppo dura da ben 17 anni vergogna invece di incentivare impianti privati per il recupero dei rifiuti umidi (compostaggio) siamo alle solite comitati cittadini che vengano cavalcati dal polituncolo di turno ed i soliti noti P.M. che demonizzano al solo fine di una mera visibilità senza mai portare a conclusione una operazione giudiziaria con un processo finale degno di questo nome.Perchè in questa operazione Chernobyl non si è provveduto ad arrestare persone veramente implicate come i vecchi ed attuali gestori di impianti di depurazione pubblici o commissari o generali deputati alla risoluzione del disinquinamento del fiume sarno oppure i gestori dell’impianto di Mercato San Severino?
Credo che la sig.ra Katia abbia avuto finalmente il coraggio di parlare e dire la verità su tutta questa vicenda paradossale che si chiama Chernobyl messa in piedi da un P.M. conosciuto da tutti come un isterico parliamo del Dott. Donato Ceglie il quale ormai fa coppia fissa con Michele Bonomo il quale non fa altro che farsi riprendere in prossimità delle cantine del cilento mezzo ubriaco propinandoci la solita cantilena sull’ambiente e sui prodotto DOP che vergogna per poi trovarlo in vacanza in Francia invece di risolvere entrambi l’emergenza rifiuti in Campania trovando valide soluzioni reali e non utopistiche come di solito fanno insieme alla Coldiretti.