Salerno – In data 15 ottobre scorso ho pubblicato, su questo stesso giornale, un mio approfondimento dal titolo “CNA: il cementificio al posto del termovalorizzatore”. L’approfondimento è stato il naturale seguito all’interessantissima conferenza stampa tenutasi la mattina del 10 ottobre presso la sede della stessa CNA. Preciso subito il mio pensiero a scanso di equivoci: la CNA è una Confederazione che ho sempre totalmente apprezzato per la serietà e serenità dei suoi dirigenti e per la maniera soft di porsi all’attenzione della Città e della Provincia. Mai e poi mai mi sarei aspettato che la CNA avesse richiesto, a stretto giro, una rettifica al contenuto del mio approfondimento, anche perché lo stesso (tranne in un punto specifico) non lascia adito a supposizioni o insinuazioni di sorta. Capisco che il problema è molto scottante e che quando si parla del “termovalorizzatore” in relazione ad una qualche azione posta in essere dal sindaco Vincenzo De Luca tutti hanno non dico paura ma almeno timore delle sue scatenate reprimende, per non dire altro. Capisco anche che l’argomento è scottante e che lo stesso sindaco sarà costretto a presentarsi dinnanzi al Gup Orio in udienza preliminare per difendersi dall’accusa di peculato per aver favorito la nomina di Alberto Di Lorenzo a “project manager” del termovalorizzatore. Capisco anche che per un caso del genere è stato necessario l’intervento de “Il fatto quotidiano” per rendere di pubblico dominio la notizia che al momento è solo il frutto dell’accusa da parte del PM e che la stessa dovrà essere confermata dal Gup per poter dire che De Luca è imputato o imputabile del reato prefigurato al termine delle indagini preliminari. Capisco tutto questo e mi rendo conto che in questa Città appena si nomina il sindaco o si collega il suo nome a qualcosa o a qualcuno tutti si rizelano e precisano. Ovviamente non mi meraviglio più di niente, da troppo tempo faccio il giornalista e da troppo tempo mi occupo di “giornalismo d’inchiesta” avendo da sempre bandito quello di velina; accetto, dunque, qualsiasi presa di posizione ben sapendo che le inchieste molto spesso danno fastidio. Fatto questo lungo preambolo posso tranquillamente affermare che il mio approfondimento di certo non meritava una richiesta di rettifica da parte della CNA di Salerno che non ho mai chiamato in causa direttamente nelle mie osservazioni. Troppo buoni gli amici della CNA che neanche nell’unico passaggio incriminabile sono stati chiamati direttamente in causa: “”… Se le indiscrezioni saranno confermate dai fatti, qualcuno ha sussurrato in CNA, la cosa assumerebbe aspetti gravi e grotteschi in quanto per chissà quali strani giri di affari le aziende ed anche i privati vengono ancora tartassati da una Tarsu molto onerosa…” ; difatti quel “qualcuno ha sussurrato in CNA” non è assolutamente riferito o riferibile a persone, rappresentanti, dirigenti o dipendenti della Confederazione, ma a qualcuna delle tante persone presenti quella mattina nella sede della CNA dove si tenne la benedetta conferenza stampa e dove io stesso esternai a voce alta le mie perplessità inserite, poi, nell’approfondimento. Ritengo comunque doveroso per un giornalista, almeno per un profilo deontologico consolidato, dare spazio pienamente alla richiesta di rettifica inviata ufficialmente dalla CNA di Salerno: <<In merito all’articolo “CNA: il cementificio al posto del termovalorizzatore”, comparso sul giornale on-line “Il Quotidiano di Salerno”, a firma di Aldo Bianchini, intendiamo dissociarci, come CNA, dalle affermazioni fatte in merito all’ipotesi che il Comune di Salerno già da anni conferisca la frazione indifferenziata della raccolta rifiuti al cementificio. Tale considerazione non è in alcun modo emersa dalla conferenza stampa tenutasi lo scorso 10 ottobre, né contenuta nella documentazione consegnata alla stampa, come si può evincere dalla ricca rassegna stampa che nell’ultima settimana ha dato opportuna ed esatta risonanza alle nostre argomentazioni. Ci sembra, a dire il vero, un’ipotesi alquanto “fantasiosa”. Non si comprende, infatti, perché il Comune dovrebbe tenere “nascosta” una scelta di gestione dei rifiuti solidi urbani che, come abbiamo dimostrato, da più parti è ritenuta “virtuosa”, coinvolgendo tra l’altro un grande gruppo quale l’Italcementi che in altre parti d’Italia (vedi l’Abruzzo) già ha promosso questa politica in accordo con le istituzioni locali del tutto “alla luce del sole”, proponendo un vero e proprio modello per la definizione di un sistema di gestione integrato del coincenerimento dei rifiuti. Ribadiamo che la proposta fatta dalla CNA di Salerno è orientata esclusivamente alla sollecitazione di un tavolo tecnico di discussione ed alla creazione di un dibattito pubblico sull’argomento, al fine di trovare una soluzione alternativa alla costruzione del termovalorizzatore, che sia valida e sostenibile e che nel contempo consenta di restituire Cupa Siglia all’originaria destinazione di area di insediamento produttivo per le imprese artigiane>>.