Da Giovanni Graziano
In vista del prossimo congresso provinciale del Popolo della Libertà il territorio più a sud della provincia si organizza e da vita ad Area Sud, un movimento congressuale che mette insieme il Vallo di Diano, gli Alburni, la Piana del Sele, il Cilento, il Calore, il Bussento ed il Golfo di Policastro. Area Sud non vuole certamente essere una corrente interna del Partito provinciale ma nutre semplicemente l’ambizione di dare voce e protagonismo alla parte meridionale della provincia di Salerno, quella vasta area dalle riconosciute enormi potenzialità ma che non sempre è stata al centro delle attenzioni dei centri decisionali. L’idea, dunque, è quella di assumere legittimamente un ruolo di primo piano nella costruzione del Popolo della Libertà a partire dalla fase congressuale dove verrà presentato un documento programmatico incentrato su tre punti cardine: il sostegno alla leadership politica dell’Onorevole Edmondo CIRIELLI, unica figura unanimemente accreditata dell’autorevolezza necessaria per potersi fare carico delle istanze della nostra Provincia presso i vertici sia politici sia istituzionali; il ruolo di primo piano che la parte sud della Provincia di Salerno rivendica con forza perpetrato soprattutto attraverso l’autodeterminazione delle scelte in materia di politiche del territorio; la chiarezza di ruoli e responsabilità nelle realtà locali, oggi spesso dilaniate da spaccature e divisioni, da raggiungere sia attraverso scelte non più rinviabili da parte del prossimo Coordinatore provinciale sia attraverso i congressi comunali e locali. Documento, ad oggi aperto ad ogni osservazione di sorta, che verrà definitivamente approvato dall’Assemblea degli iscritti la prima settimana del prossimo novembre prima della presentazione ufficiale alla presenza della leadership provinciale del Popolo della Libertà in una manifestazione pubblica programmata per la metà del prossimo mese. Attraverso la posizione assunta, Area Sud si pone anche l’obiettivo di contribuire a ricompattare il Partito superando i tanti motivi di malcontento che, pure affliggono il movimento, portando entro i confini della normale dialettica democratica i legittimi dissapori altrimenti destinati all’emarginazione politica se non a diversi approdi.