Indignati: oltre i disordini

Filippo Ispirato
I fatti di Roma del 15 Ottobre del 2011 sono ormai cosa nota a tutti: è di dominio pubblico l’assalto vandalico dei Black Bloc alla città di Roma, alle forze dell’ordine e alla gente comune, è risaputo che siamo stata l’unica nazione in cui la protesta civile e pacifica degli Indignati (gente comune desiderosa di maggiore giustizia sociale) è stata vanificata dall’azione di un manipolo di facinorosi, un’azione da cui hanno preso le distanze e condannato tutti gli schieramenti politici. Soffermarsi, a mio avviso, solo sull’azione di questi riottosi sarebbe sterile; è assodato che queste persone dovranno essere punite in maniera esemplare nelle aule di tribunale, e scontare in maniera piena le loro condanne, perché questi comportamenti non debbano essere d’esempio per altre teste calde. Comportamenti offensivi nei confronti di cittadini comuni, di istituzioni pubbliche e della chiesa, sono intollerabili. Bisogna, però, andare oltre ed evidenziare due punti fondamentali che sono stati scarsamente presi in considerazione dall’opinione pubblica: -l’azione di una minima percentuale di sovversivi non può e non deve vanificare la protesta pacifica e civile di un movimento che, come tutti i sistemi democratici, ha espresso un malore che si trascina da un ormai da più di un decennio, decennio in cui la politica è stata sempre più distante dalle reali esigenze della popolazione; -occorre affrontare in maniera seria e dare risposte concrete agli italiani che, come tutti gli altri europei, stanno affrontando a loro spese, una delle crisi più forti degli ultimi anni. La crisi che attanaglia l’Europa riguarda il debito sovrano dei suoi stati, che non sono più in grado di far fronte alla spesa pubblica e garantire dei servizi pubblici fino ad oggi dati quasi per scontato. La soluzione più breve e più facile da raggiungere sembra quella di aumentare la pressione fiscale sui cittadini, che col tempo si vedranno costretti a ridurre i loro consumi innescando un pericoloso circolo vizioso. Se non si consuma, infatti, non si produce e non si spende (o peggio si acquistano maggiormente prodotti cinesi a basso costo a danno delle nostre produzioni più costose, ma di maggiore qualità) e l’economia ristagnerà. Le entrate per le casse pubbliche, Stato ed enti locali, saranno sempre più esigue e così i servizi pubblici garantiti. Politica e finanza condizionano sempre di più l’economia, in un sistema globale in cui si sposta facilmente la produzione da una nazione all’altra solo in base ai costi e ai profitti da erogare agli azionisti, sotto forma di dividendi. Nell’ultimo decennio si è impennata la disparità tra ricchi e poveri, dove per poveri non si intendono solo le popolazioni del terzo mondo ma anche le schiere di giovani che con una laurea si ritrovano ad essere disoccupati o, alla meglio, a lavorare a progetto nella continua speranza di uscire dalla loro condizione di precariato, e di giovani nati in zone difficili del loro paese che, senza istruzione si arruolano nella malavita locale o in movimenti estremisti a matrice religiosa o xenofoba (non solo in Italia, ma anche nelle banlieu parigine o marsigliesi e nelle periferie inglesi). Il messaggio che si dovrà tenere a mente per chi governa la politica e l’economia dovrà essere quello di un sistema più equilibrato, una maggiore giustizia sociale senza falsi populismi ideologici e demagogici, in quanto con un sistema più equo ci saranno più benessere e più risorse per tutti anche per gli speculatori della finanza e i governanti, che avranno maggiori risorse e benefici. Per dirla in termini economici un gioco a somma positiva e non a somma zero.

4 thoughts on “Indignati: oltre i disordini

  1. Certo…… Black Bloc incivili………Ma la stessa incivilta’ viene da tutti i nostri politici , che differenza c’e tra Black Bloc e Politici? nessuna entrambi cercano di distogliere l’italiano e rovinare l’Italia……. E’ ora che ci svegliamo!!!!!

  2. Si e’ forse “volutamente” vanificata una protesta giusta e pacifica. Adesso come in tutti gli stati dittatoriali del ex Sud America degli anni 70 si vogliono promulgare leggi Reali!!!…contro chi? Non e’ stata fatta nessuna prevenzione per arginare i visibilissimi provocatori. Di leggi ne abbiamo a sufficienza, basterebbe solo applicarle. Quando scortano uomini politici nessuno gli si può avvicinare….a noi chi ci ha scortati? Nessuno!

  3. Piu’ spazio per gli speculatori? Scusa che droga usi? In Islanda pochi mesi fa, il popolo si è stancato di essere fregato dai banchieri, ha indetto un referendum popolare per non pagare piu’ il debito pubblico, ed è uscito il sì con oltre l’85% dei voti. Ma non pagare il debito pubblico, è solo il primo passo. Passo piu’ importante è quello di richiedere la proprietà popolare della moneta. Oggi la moneta è gestita ed emessa dalle banche centrali come BCE, FMI, Federal Reserve, e banchitalia, bene, anzi malissimo è facilissimo verificare che tutte queste banche sono S.P.A. Quindi gli interessi che noi versiamo annualmente non ritornano al popolo ma ad azionisti privati. Ri-dando la proprietà della moneta al popolo, non ci sarebbe piu’ bisogno di pagare gli interessi, l’inflazione sparirebbe, ci sarebbe finalmente la possibilità di spendere nel Welfare non spiccioli ma decine di miliardi così da avere crescita sociale e culturale. Oggi solo in italia mentre secerniamo lacrime di sangue per fare una manovra finanziaria di 10 miliardi da spendere per il popolo, su 1700 miliardi di € paghiamo 220 miliardi di € di interessi alle banche centrali S.P.A. Allora? questi 220 miliardi di € sono una truffa scandalosa! E funziona così anche negli altri stati del pianeta ecco perchè il movimento indignati è su scala globale, su un pil globale di 70.000 miliardi di $ noi ogni anno paghiamo 30.000 miliardi di $ di interesse alle banche centrali. Questo è un furto, che serve solo per controllare i popoli. Ultimo esempio in italia i costi della politica del palazzo a Roma, dati ufficiali, sono 100 milioni di€; che per un operaio sembrano tantissimi, ma rispetto ai 220 MILIARDI non milioni sono briciole! infatti 100 milioni/ 220 miliardi fa: 0,00045, ossia il palazzo ci costa 45 decimillesimi delle banche private. Quindi è come se un malato di cancro al cervello con metastasi diffuse, si preoccupasse del raffreddore e dimenticasse il cancro. L’alternativa è nota da tempo ed è la moneta di proprietà popolare, negli usa del 1800 c’era una moneta popolare chiamata greenback, chi aveva bisogno ne richiedeva una cifra e senza pagare nessun interesse la usava per far crescere la società, e lebanche erano al servizio della società, in quel modo gli usa del 1800 ebbero una crescita enorme il loro debito era nullo e l’inflazione inesistente… Poi arrivarono le banche centrali corruppero i politici e introducendo la proprietà privata della moneta schiavizzarono gli americani. Per dire il vero il debito planetario poi serve a scopi ben precisi, (controllo demografico, meno soldi ha il popolo meno si riproduce, perchè? Le risorse del pianeta diminuiscono se non si fa diminuire anche il numero degli esseri viventi la catastrofe aumenterà), ma per capire questi scopi globali bisogna studiare cosa è il NWO. Tanto per avere un’idea… http://www.youtube.com/watch?v=hpefBg9Pvng P.S. poi tutto sommato l’uomo ad un certo punto dovrà chiedersi quanti esseri umani può reggere il nostro pianetino, darsi dei limiti e rispettarli: quel punto è questo secolo. Conoscenza e coscienza al popolo. Se cambi la classe dirigente ma non il sistema avrai fatto un passo avanti e 10 indietro.

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