da Roberto Celano (cons. com. PdL)
SALERNO – Trascorsi 20 anni circa dal finanziamento del primo lotto della Metropolitana, le affermazioni dell’ass. Cascone appaiono grottesche e rasentano il ridicolo. Si vanta, l’Assessore, per conto della sua Amministrazione, quella che verrà ricordata per la politica degli annunci e delle opere incompiute, che, dopo un ventennio, il Comune di Salerno, solo da qualche mese, sarebbe al lavoro “per individuare la società che dovrà effettuare l’esercizio della metropolitana anche attraverso la determinazione di un progetto di trasporto intermodale che includa anche i servizi su gomma”. Ci spieghi, piuttosto, con chiarezza l’Assessore Cascone, invece di farneticare, quali motivi impedirono nel 2010, durante la campagna elettorale per le regionali, al candidato del Pd alla Presidenza della regione Vincenzo De Luca di procedere all’inaugurazione del funzionamento “del primo lotto della metropolitana”, dopo averla “pomposamente” annunciata. E’ vero forse che l’Amministrazione regionale di centro sinistra reputò “impossibile”, nonostante l’immediata convenienza elettorale, finanziare la messa in funzione di un tratto di metropolitana dal bacino di utenza troppo ristretto per far “quadrare”, anche nel tempo, il conto economico dell’investimento? Nella sua farraginosa ricostruzione, l’Assessore Cascone ricorda che l’Amministrazione Comunale di Salerno con una delibera di G.M. del luglio 2010 approvò “la Convenzione tra Comune di Salerno e RFI SpA concernente norme, condizioni e obblighi per l’esecuzione ed il finanziamento della fase progettuale e realizzativa del II lotto della Metropolitana di Salerno tratta Stadio Arechi – Stazione FS Pontecagnano”, omettendo però di dire che tale atto amministrativo rappresentava già allora l’estremo e forse inutile tentativo di non perdere il consistente finanziamento (16 miliardi e mezzo di euro) del succitato tratto, accreditato presso la Cassa Depositi e Prestiti ben prima del 2006. Il decreto legge – che stabiliva la revoca dei finanziamenti disposti prima del 2006 ma non ancora “utilizzati” per opere per cui non erano neppure scaduti i bandi per l’affidamento dei lavori – fu, invero, emanato nel maggio 2010 e, dunque, antecedentemente alla delibera di G.M. di cui parla Cascone. L’Assessore dovrebbe, invece, spiegarci come sia possibile che, alla data del varo del decreto (Maggio 2010) che riguardava tutte le opere del paese (e non solo la metropolitana di Salerno!) finanziate ormai da anni (antecedentemente al 2006!) ma la cui lentezza di realizzazione finiva per “immobilizzare” importanti risorse, il lotto della Metropolitana in questione, nonostante assumesse una straordinaria velenza strategica, risultava inspiegabilmente ancora fermo al palo. Spieghi ancora l’Assessore Cascone come sia possibile, inoltre, tentare goffamente di riversare le evidenti e vergognose responsabilità politiche dell’amministrazione comunale progressista su una Giunta regionale, quella di centro destra, insediatasi contestualmente (maggio 2010) al varo del decreto che revocava i finanziamenti agli Enti che avevano dimostrato inefficienza e incapacità e dunque, quando, sostanzialmente, il Comune di Salerno aveva, per propria imperizia, già perso le risorse . Sarebbe forse il caso che Cascone quantomeno riconosca che, in qualsivoglia città europea, sarebbe impensabile che per la realizzazione di opere che hanno una certa valenza comunale si possano impiegare oltre vent’anni, rendendo tra l’altro di fatto vetusta e non più tecnologicamente attuale l’opera stessa. L’importanza del secondo lotto della Metropolitana avrebbe certamente necessitato di una maggiore celerità nell’iter realizzativo della stessa, anche perché era ben chiaro a tutti che tale lotto avrebbe probabilmente consentito anche il finanziamento della messa in esercizio della linea già compiuta. E’ evidente, infatti, che se l’opera dovesse rimanere incompiuta per la parte inerente i collegamenti intercomunali, difficilmente potrebbe essere finanziata la messa in esercizio del tratto già pronto, essendo in tal caso insostenibile il piano economico della metropolitana, in quanto eccessivamente oneroso, attesa l’esiguità del bacino d’utenza servito (occorrerebbero 20mila utenti al giorno per ammortizzare i costi di gestione!). Ora, invece, a prescindere dagli impacciati ed imbarazzati tentativi di “nascondere” le proprie gravi inadempienze di un’Amministrazione che dimostra, tra l’altro, con chiarezza di avere la coda di paglia (come si spiega, altrimenti, la necessità di costringere una tipografia ad aprire di domenica per far stampare “di tutta fretta” qualche migliaia di manifesti, al fine di coprire immediatamente quelli “non graditi” fatti affiggere la mattina dal Pdl, per evitare che i salernitani potessero leggere anche l’”altra opinione”?), non ci resta che sperare che il ricorso al TAR prodotto dall’Amministrazione comunale possa avere, nell’interesse della comunità, un fondamento giuridico e non essere solo un ulteriore mero tentativo di giustificare all’opinione pubblica ritardi ed inadempienze. Se, nel caso malaugurato, la revoca del finanziamento dovesse risultare legittima e fondata sulle inadempienze amministrative, si sarebbero allora davvero sprecati miliardi della comunità per un’opera che, incredibilmente, difficilmente potrà mai essere fruibile.