Tribunali minori: parla la Papaboys

La possibile chiusura dei tribunali minori, ed in particolare quello di Sala Consilina? Una ipotesi assurda, grave e devastante per tutti: per chi ci lavora, per gli utenti e per l’economia del comprensorio.

Annalisa Corinaldesi

Napoli – Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato della delegazione regionale dell’Associazione Nazionale Papaboys a firma del vice presidente nazionale Massimo  Manzolillo che fa scendere in campo anche “don Luigi Merola” contro la minacciata soppressione del tribunale di Sala Consilina. <<<La revisione delle circoscrizioni giudiziarie, non può avvenire soltanto in  funzione degli aspetti economici, seppur importanti, ma deve considerare gli  effetti sociali che causa. Sicuramente la chiusura del tribunale determinerebbe disagi, disservizi e la  perdita di un presidio giudiziario storico, simbolo della legalità capace in  questi anni di lavorare con celerità ed attenzione e di rispondere alla domanda di giustizia e di legalità  del comprensorio. I piccoli tribunali  rappresentano in molte zone del Paese, soprattutto al Sud nonché nelle aree interne, la presenza di un indispensabile presidio dello Stato di prevenzione, di legalità e di giustizia al fine di fronteggiare il fenomeno della piccola e grande criminalità. Dunque “un no secco “ alla chiusura del presidio ed una possibile soluzione che mettiamo in campo per scongiurare l’ipotesi: potenziare le attività del tribunale di Sala Consilina attraverso l’ampliamento del circondario di competenza, in modo tale da erogare i servizi ad una maggior numero di utenti. L’amministrazione della Giustizia, così come quella dell’istruzione e della salute  non va affrontata con dei tagli anzi deve essere incentivata al fine di tutelare il principio di diritto di prossimità che può essere realmente garantito solo ed esclusivamente con la permanenza di strutture sul territorio. Della questione ho investito anche Don Luigi Merola, Presidente del Premio Legalità, organizzato dalla nostra associazione annualmente affinché, quale componente esterno della Commissione Antimafia, possa nella sede istituzionale e non solo far sentire la sua voce. “Non posso non farmi portavoce – scrive don Merola – dello sconcerto e dell’amarezza che tale notizia lascia, in quanto sono seriamente preoccupato dai risvolti negativi che si avrebbero dalla soppressione di questi importanti presidi dello Stato.  Nello specifico essendo il Vallo di Diano crocevia di ingenti collegamenti tra la Campania e la Calabria, la paventata soppressione del Tribunale di Sala Consilina determinerebbe un vuoto di baluardi giudiziari da Salerno a Cosenza, ciò testimonia come questa decisione, presa probabilmente senza una conoscenza articolata e ragionata del territorio e delle sue dinamiche interne, più che a un criterio di razionalizzazione sembra rispondere a una logica di smobilitazione, più che a una giustizia più efficiente sembra mirare a una sua sempre più marcata marginalizzazione, che si traduce in minor sicurezza e garanzia di legalità. Lì dove servirebbe una maggiore presenza della Stato, assistiamo a una sua fuga. Ciò non fa bene ai cittadini, ma nemmeno alla credibilità dello Stato”.La mia piena solidarietà, inoltre, va all’Ordine degli Avvocati che in questi giorni sta manifestando in tutta Italia il proprio dissenso contro questa disposizione che prevede la soppressione dei tribunali cosiddetti minori, che sono sovente campioni di efficienza, funzionalità nonché virtuosità. pur sapendo tutti che  il tribunale di Sala Consilina ha risposto egregiamente e con puntualità, anche se con organici insufficienti, alla gran mole di lavoro richiesta dal territorio>>>. Condividiamo perfettamente il pensiero sia di Manzolillo che di don Luigi Merola, ci permettiamo soltanto di aggiungere che forse nell’enfasi dialettica il “prete anticamorra” ha dimenticato che tra Sala Consilina e Cosenza  non c’è un “vuoto di baluardi giudiziari” perché nella realtà ci sono altri tribunali, primo fra tutti quello di Lagonegro situato a non più di cinquanta chilometri da Sala Consilina.

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