Massimo Casalnuovo, morto la sera del 20 agosto scorso a seguito di un incidente sul suo scooter, aveva il sogno di formare una squadra di calcio.
Carla Angrisani
Buonabitacolo – I sogni per quasi tutti noi sono destinati a rimanere tali. Per tutta la vita. Figurarsi, poi, quando la vita si perde per fatale combinazione ed in una situazione tragicamente dolorosa e inquietante. C’è un solo punto fermo, la speranza che qualcuno dopo di noi provveda a realizzare il nostro sogno dedicandocelo alla memoria, con grande amore. La sera del 20 agosto 2011 Massimo Casalnuovo, a cavallo del suo scooter, stava scendendo la strada rotabile che da Buonabitacolo porta verso lo svincolo-rotonda della Bussentina. Forse un alt improvviso da parte dei carabinieri del posto, forse un brusco movimento di Massimo, forse un brusco sbarramento del carabiniere, forse una volontà di sfuggire al controllo, forse un volontario e proditorio calcio, lo scooter sbanda e Massimo vola per terra perdendo, in pochi minuti, la sua vita. Forse, forse, forse, troppi forse in questa intricata e inquietante vicenda. Troppi forse sui quali sta lavorando alacremente l’attenta Procura della Repubblica di Sala Consilina prima di condannare o assolvere, prima di scrivere la parola fine sulla conclusione drammatica della vita terrena del compianto ed amato Massimo. Tutti i suoi amici, tutti gli attivisti del comitato cittadino “Giustizia e verità per Massimo”, nell’attesa della verità, tutta la verità, soltanto la verità, hanno pensato di realizzare in terra il sogno di Massimo volato in cielo. Hanno ribattezzato la locale squadra di calcio con il suo nome. Ieri sera l’hanno presentata a tutta la città di Buonabitacolo ed anche ad un folto pubblico accorso da tutte le parti del Vallo di Diano, Massimo era conosciuto e stimato. La “sua squadra” esordirà nel prossimo campionato di seconda categoria. Non è una misura di consolazione, è semplicemente il modo più umano e terreno per rendere omaggio a chi non c’è più, a chi è volato a 22 anni nei prati sempre verdi. Massimo sarà sempre presente qui, in mezzo a noi, ogni giorno, ogni partita di campionato. Meglio di così non lo si poteva certo ricordare.