Nel corso di un infuocato Consiglio Comunale, mercoledì sera, viene bocciata la costruzione della stazione elettrica
Michele D’Alessio
Montesano sulla Marcellan – Giovedì sera, nell’aula magna del Comune di Montesano, alle 19,30 si è tenuto il Consiglio che vedeva come annunciato da un comunicato stampa a firma del capogruppo di minoranza, consigliere Antonio Bianculli, del gruppo “Liberi di cambiare”, tra gli argomenti all’ordine del giorno la discussione e l’eventuale assunzione di provvedimenti. in relazione alla costruenda stazione elettrica a 380/150 kv di Montesano Scalo, un argomento all’ordine del giorno spinoso su una questione alquanto delicata che ha reso il consiglio comunale con momenti di tensione ed animato. Un cantiere aperto il 16 giugno scorso,in località Tempa, un zona, una volta, a grande vocazione agricola. L’area interessata del cantiere, investe una superficie di circa 70.000 mq, di occupazione della centrale e con oltre 30.000 mq di superficie di asservimento della centrale, per un importo dei Lavori per quasi 11.500.000,00 di euro, a ridosso del centro abitato di Montesano Scalo, e a pochi metri di vari strutture ricettive e commerciali. Il progetto rientra nel grande programma della Terna per le rinnovabili, infatti, dal 2011 al 2015, la Terna ha previsto investimenti per 1,5 miliardi di euro per lo sviluppo delle fonti rinnovabili (di cui 1,3 miliardi nel Sud Italia): 900 milioni sono già in realizzazione e 600 milioni in autorizzazione. Gli interventi riguardano, in particolare, l’area dell’appennino da uno compresa tra Foggia, Benevento e Salerno dove risulta installata un’elevata capacità di generazione da fonte rinnovabile, localizzata in una zona strutturalmente meno ‘magliata’ rispetto ad altre anche per la modesta densità abitativa. Nel periodo dal 2005 al 2010 sono state invece realizzate opere per 1,3 miliardi di euro per le rinnovabili (di cui 1,1 miliardi al Sud Italia) e costruite più di 30 nuove stazioni elettriche. La grande dimensione dell’opera sta destando molte perplessità tra i cittadini. Il sindaco Dino Fiore Volentini ha evidenziato come il progetto abbia messo radici diversi anni fa, sotto un’altra amministrazione. Il primi lavori o meglio progetto, fu autorizzato dalla Regione Campania ai sensi dell’art. 12 del D.L. n.387 del 29/12/2003 con decreti Dirigenziali di esproprio e d’indennità provvisoria di espropriazione /asservimento ( con dichiarazione di pubblica utilità delle medesime ) n. 51 del 18/02/2011 e n. 74 del 02/03/2011 (decreto di rettifica). Negli interventi degli esponenti di maggioranza e minoranza consiliare, sulla stazione elettrica sono risultati diversi gli aspetti poco chiari. A partire dalla decisione originaria che vedeva Casalbuono, e non Montesano, quale centro scelto per la realizzazione della struttura Il consigliere di minoranza Felice Germino, durante il consiglio ha sostenuto che le principali responsabilità sarebbero da attribuire alla società incaricata del progetto, che in Regione, avrebbe accelerato l’iter per la costruzione e dice che da un atto specifico risulta che “I cittadini di Montesano risultano favorevoli alla creazione della stazione elettrica, quando la comunità non era assolutamente a conoscenza del progetto”. Mentre il consigliere dott. Antonio Bianculli precisa “In quest’aula vi è un componente dell’ex maggioranza consiliare e ben 3 della ex minoranza è strano che nessuno abbia sentito parlare della cosa”. Anche il capogruppo di minoranza Angelo Bitorzoli, per il quale oltre a far luce sulla oscura procedura attraverso la quale si è permesso di far partire i lavori, bisogna considerare che sarebbe un’opera di grande impatto ambientale, a ridosso di due parchi nazionali. Intanto però i lavori della stazione elettrica procedono: nel periodo estivo, quando la maggior parte dei cittadini di Montesano era in ferie, sul cantiere dello Scalo un gran numero di operai lavorava invece a gran ritmo. “Lo scopo del consiglio è fare chiarezza – ha dichiarato il sindaco Dino Fiore Volentini – per cui tratterremo la questione nella maniera appropriata, nominando un tecnico e muovendoci con tempestività e decisione, se è il caso, anche dal punto di vista giuridico”.