La vera storia della querela dei dipendenti della Ergon nei confronti del presidente Arenare. Ieri sera consiglio comunale a Sala C. per il problema dei dipendenti licenziati dalla Ergon.
Aldo Bianchini
San Rufo – Sulla notizia già nota della querela per calunnia intentata da alcuni dipendenti della Ergon (tra i quali un rappresentante sindacale) arriva anche la versione dei fatti, secondo Gaetano Arenare, che portò alla diffida ed alla successiva ritenuta sulle buste paga delle somme impiegate dalla Ergon per pagare la guardiania esterna dello stabilimento. I fatti. Qualche mese fa i dipendenti scesero in sciopero per protestare contro i ritardi nei pagamenti degli stipendi; lo sciopero divenne presto occupazione dei locali di lavoro con regolare presidio diurno e notturno. Lo stabilimento Ergon non è immenso e, quindi, facilmente controllabile in ogni suo aspetto. Va detto inoltre che, in termini contrattuali e squisitamente legali, i lavoratori che presidiano il posto di lavoro si accollano enormi responsabilità sia per quanto riguarda l’interruzione di un pubblico servizio ed anche per il mantenimento delle strutture. Cosa accadde nella struttura durante il presidio; sembra che d’improvviso divampò un incendio all’interno del capannone (adiacente agli uffici) proprio nel luogo presidiato dai lavoratori. Il ragionamento della società Ergon fu conseguenzialmente semplice. In pratica il presidente Arenare chiese pubblicamente ai dipendenti come mai non avevano provveduto a bloccare l’insorgere dell’incendio o, almeno, a dare subito l’allarme prima che l’incendio divorasse alcune strutture. Quanto meno, a dire dell’Arenare, poteva essere adombrata la colpa di incauta sorveglianza di locali e strutture di cui in quel momento i dipendenti erano assolutamente responsabili perchè stavano occupando lo stabilimento. Da qui la necessità successiva di far sorvegliare, da personale esterno, la struttura con il conseguente aggravio delle spese sulle singole buste dei dimostranti. Un ragionamento, quello della Ergon, che sulla carta non lascia adito a dubbi e non fa una grinza. La valutazione dell’accaduto spetterà, ovviamente, alla magistratura competente che sta già indagando sulla vicenda. Questo fatto, comunque, avrebbe reso in questi ultimi tempi ancora più tesi i rapporti tra i sindacati, il personale dipendente e la controparte societaria. “Nel corso di tutta la mia vita non ho mai navigato contro i lavoratori sia in campo politico che in quello professionale. Sono stato sempre dalla loro parte. Se, però, ci sono delle regole esse vanno rispettate al momento dell’arrivo della società provinciale Eco Ambiente che avrebbe dovuto ereditare la gestione dei rifiuti sono cominciati i problemi anche con i dipendenti, quelli che sono stati prima scorporati dal Consorzio e fatti transitare nella Ergon e che ora probabilmente si sentono spalleggiati e ritengono di poter navigare contro corrente. I lavoratori storici della Ergon fanno sempre il loro dovere fino in fondo”. Questo in sintesi il commento che il presidente Arenare ha lasciato trapelare mantenendosi nell’ambito della più corretta trasparenza. C’è qualche voce inquietante che circola, però, negli ambienti della Ergon; sembra che un dipendente in particolare, molto sindacalizzato, sia interessato anche ad una società per la raccolta di rifiuti che opera nel comune di Atena Lucana e che quindi farebbe di tutto per mettere in difficoltà la Ergon. Probabilmente sono soltanto chiacchiere, ma la voce circola da qualche settimana. Ne sapremo di più nei prossimi giorni. Ieri sera, intanto, a Sala Consilina c’è stato un consiglio comunale monotematico per discutere delle problematiche legate al licenziamento dei dieci dipendenti di una cooperativa salese che erano stati prima assorbiti dal Consorzio e poi licenziati a seguito dell’uscita definitiva, almeno dal punto di vista economica, del comune di Sala dallo stesso Consorzio al quale versava delle quote pro-dipendenti, prima di divenire debitore. Una situazione molto controversa a cui questo giornale ha già dedicato in passato molta attenzione. Anche per questa storia sarà necessario attendere i prossimi sviluppi.