Ogni anno in Europa muoiono 40 persone e 1.900 rimangono ferite, anche con gravi menomazioni, a causa di incidenti provocati da accendini e molti di questi coinvolgono i bambini. Gli accendini, facilmente trasportabili, molto pratici, sono usati non solo dai fumatori ma anche per accendere il i fornelli della cucina a gas o il fuoco del camino. Questi oggetti, apparentemente innocui, possono essere estremamente pericolosi. La loro pericolosità deriva dal fatto, che contengono all’interno un carburante, può essere gas, benzina e quindi capaci di produrre una fiammella che può bruciare, riscaldare, scottare, appiccare un incendio. Ad ogni buon fine, senza scendere in ulteriori dettagli, sono potenzialmente pericolosi e lo sono ancora di più se vengono lasciati in mano a essere umani inesperti, spesso vittime di incidenti, a volta anche mortali. E’ pur vero che esistono in commercio accendini definiti “ a prova di bambino”, e sono quelli costruiti in modo da non poter essere azionati da bambini di meno di 51 mesi di età, ma nonostante ciò è essenziale non lasciarli mai alla loro portata, nel senso che vanno custoditi in luoghi non raggiungibili, perché i piccini sono molto attratti dalla fiamma e da ciò che la produce. La Bic, nota azienda produttrice di prodotti per la scrittura, accendini e rasoi, e Apco Insight, istituto indipendente di ricerca, hanno reso nota un’indagine svolta a livello italiano su questa tematica. Da questo indagine è venuto fuori che meno di un quinto degli italiani intervistati è consapevole della minaccia, e una volta informati, il 59% degli stessi ritiene che si tratti di una situazione inaccettabile. Il 98% di essi, invece è concorde nel ritenere che gli accendini venduti dovrebbero essere conformi alle norme di sicurezza fissate a livello UE. Più del 40% degli italiani intervistati hanno avuto esperienze di incidenti con accendini, ed inoltre hanno dichiarato che in caso di caduta i prodotti sono esplosi o si sono frantumati , condizione questa, molte pericolosa perché si possono generare pericolose fiammate. Infine oltre il 60% degli italiani che hanno partecipato all’indagine conoscitiva citata, pensano che del tutto impropriamente che più del 50% degli accendini importati e poi venduti in Europa siano controllati dalle dogane di ingresso in UE. Una valutazione molto ottimistica, infatti i dati UE, evidenziano come appena l’1% dei prodotti cosiddetti “non food”, vengono controllati alle frontiere .