Filippo Ispirato
Ennesima giornata difficile per le borse di tutta Europa, alle prese con la crisi dei debiti sovrani che non sembra avere una via definitiva ad una sua soluzione duratura.
Piazze finanziarie in rosso in attesa dell’apertura di Wall Street; a pesare fortemente sono principalmente
- il possibile declassamento da parte dell’agenzia di rating Moody’s, a seguito della crisi, di tre grandi gruppi bancari francesi Crédit Agricole, Bnp Paribas e Societé General che stanno lasciando sul terreno perdite attorno al 10%
- l’ennesimo cambio di posizione della Germania nei confronti della Grecia. Berlino per salvaguardare la stabilità dell’euro sta valutando un possibile default del governo di Atene. Decisione che stanno valutando la Merkel ed il suo ministro dell’economia sul possibile impatto intermini economici del fallimento greco; sintomo questo di un’Europa divisa, poco allineata su una via comune di uscita, troppo legata a soli indici economici che sottovaluta gli aspetti di economia emotiva legati al dafault dei titoli di stato ellenici e dell’impatto devastante che potrebbe avere anche sui titoli di stato di altri paesi in difficoltà quali Italia e Spagna.
L’Italia infatti, martedì, emetterà una nuova asta di titoli di stato Btp e già si teme un nuovo allargamento dello spread, già a quaota 377, a seguito di un possibile fallimento greco, che porterebbe ancora più in alto il differenziale con i Bund tedeschi con il conseguente aumento di interessi ed il peggioramento in termini di bilancio.
Intanto nell’ultima asta Bot a 12 mesi il rendimento di quest’ultimo è salito al 4,1%, in deciso aumento rispetto all’asta precedente, sintomo questo dello stato di nervosismo sui mercati che stiamo vivendo in questi giorni.
Si attende l’apertura del mercato americano dopo la giornata commemorativa dell’11 Settembre; a metà seduta Milano cede più del 3,50%, Berlino quasi il 3% e Londra il 2%; maglia nera a Parigi che, a causa del possibile declassamento dei suoi tre colossi bancari, perde più del 4%.