Il prestigioso traguardo raggiunto dalla Di Martino riporta la provincia di Salerno e Cava de’ Tirreni in particolare sul tetto del mondo.
Aldo Bianchini
DAEGU – C’è silenzio nello stadio, tutta l’attenzione è concentrata sulla pedana del salto in alto, l’asticella è posizionata sui due metri, una sola possibilità, è l’ultimo turno, al di là dei ritti c’è la medaglia di bronzo. In pedana c’è Antonietta Di Martino, cavese doc, si concentra e poi inizia la rincorsa. “Attacco, stacco e poi volo in cielo” è questo il suo pensiero. Accade, vola oltre l’asticella, la medaglia di bronzo è sua, le braccia al cielo, un grido di gioia che scarica tutta la sua rabbia. E’ l’unica medaglia italiana ai campionati del mondo di atletica leggera di Daegu nella Corea del Sud. Tutti in piedi, quindi, di fronte al fenomeno Di Martino che qualche giorno dopo il trionfo è stata accolta dalla sua Cava de’ Tirreni. Mentre tutti applaudono non manca un velo di tristezza per come l’Italia dell’atletica è scesa in basso dopo i fasti e le vittorie di tanti anni fa. Negli ultimi tre mondiali (Osaka 2007, Berlino 2009 e Daegu 2011) abbiamo raccolto soltanto quattro medaglie; due d’argento e due di bronzo. Due della Di Martino (un argento a Osaka e un bronzo a Daegu), una d’argento per Andrew Lowe (salto in lungo ad Osaka) e un’altra di bronzo per Alex Schwazer (50 km. Di marcia ad Osaka). Buio assoluto nei mondali di Berlino con zero medaglie. I campionati del mondo di atletica leggera sono nati, grazie a Primo Nebiolo, nel 1983 ad Helsinki. Nelle tredici edizioni, fin qui disputate, l’Italia ha conquistato 11 ori, 14 argenti e 13 bronzi, per un totale di 38 medaglie. Nonostante la debacle di Berlino e di Daegu (se vogliamo considerare positiva Osaka) la nazionale italiana è posizionata all’ 11° posto del medagliere di sempre; è preceduta dai giganti Usa (con 250 medaglie), Russia (con 132 medaglie), Germania (con 87 medaglie) e Kenia (con 83 medaglie); ma siamo posizionati meglio della Polonia (14° posto), della Francia (16° posto) e della Spagna (20 posto). Nel 2013 si gareggerà a Mosca, nel frattempo nel 2012 tutti a Londra per le Olimpiadi. “Devo tutto alla mia famiglia, grazie ai miei sono riuscita ad andare avanti nonostante avessi tutta l’intenzione di smettere dopo i numerosi acciacchi. Mio marito mi ha dato la spinta giusta al momento giusto. Da questo momento mi concentrerò e mi preparerò per ben figurare ai giochi olimpici del 2012 a Londra”. Questa in sintesi la dichiarazione di Antonietta Di Martino stretta tra il marito Massimiliano Di Matteo e il giornalista Antonio Di Martino, nel corso della conferenza stampa tenuta nei locali della mediateca Marte nel cuore del Borgo Scacciaventi di Cava de’ Tirreni. L’asticella di Londra è già pronta, la Di Martino anche. Questa nuova vittoria –hanno detto qualche giorno fa Cirielli e Iannone- è motivo di orgoglio per l’Italia e per l’intera provincia di Salerno e dimostra, soprattutto ai più giovani, che l’impegno, la costanza e la dedizione rappresentano le costanti per raggiungere gli anelati traguardi, nello sport e nella vita”.