Secondo il governo di Bashar al Assad, la pace è tornata a Latakia. Dopo giorni di combattimento e bombardamenti i palestinesi sono stati trasportati alla Cittadella dello Sport di al-Rami e rinchiusi nello stadio. Lì avvengono gli interrogatori e le torture. Molte case che stando ai militari siriani, avrebbero ospitato gli oppositori del regime, sono state fatte saltare col pretesto che erano state costruite “senza il rispetto del piano regolatore.”La rivolta di Latakia, ha toccato le corde più sensibili del regime, lì vi è sepolto Hafez al Assad, padre di Bashar e presidente a vita della Siria, intono nei villaggi sui monti che circondano il porto, hanno origini gli alawiti. Il porto di Lakatia è il maggiore della Siria e là arrivano i rifornimenti che Mosca invia continuamente per aiutare il regime. In quel porto completamente nelle mani di parenti ed affiliati di Assad avvengono i loro traffici che li arricchiscono. Una rivolta davanti alla porta per Bashar,di conseguenza gli alawiti dovevano allontanare i sunniti. Mosca opera apertamente in questa nazione, gli Usa invitano i turchi ad un intervento ci auguriamo solo diplomatico, comunque i turchi dichiarano l’impossibilità di agire. Una svolta per il momento non la prevedo. La stampa libanese siriana informava che a Damasco si sono riuniti gli Stati generali del Baath, gente che doveva trovare una soluzione, a quanto è dato sapere, essi hanno lodato l’esercito siriano ed il suo governo. La preoccupazione è grande per quanto avviene nel mondo arabo, che non è assolutamente lontano, come molti credono.
direttore: Aldo Bianchini