Se vendi ti multo

Salvatore Ganci

ANSA) – RAVENNA, 13 AGOSTO – Dietro gli stabilimenti balneari di Porto Corsini, sul litorale ravennate, senza permesso vendeva frutta e verdura del proprio campo ai bagnanti di ritorno dalla spiaggia.
Per questo il nucleo operativo della Capitaneria di porto ha staccato un verbale da oltre 5000 euro per un contadino di Russi, nel Ravennate.
La merce – quasi due quintali stipati in un furgone – e’ stata sequestrata e devoluta in beneficenza. A segnalare l’uomo dei bagnanti ed alcuni ospiti di un camping.

Trovo questa notizia tragicomica, specie se la denuncia è venuta dal “consumatore”. Fino agli anni ’60 si comprava direttamente dal coltivatore verdura, frutta e uova fresche. Oggi non più e anche la “manovra” prevede tante belle cose sulle professioni non regolamentate, l’economia “virtuale”, ma senza mani che producono non credo che l’economia possa decollare. Perché un coltivatore diretto ha bisogno di timbri e bolli per vendere la sua merce? Un consumatore deve subire le “uova tipo maracas” del supermarket (con il bollo della data!) ma non può comprarle da chi conosci, ha le galline, le cura, e ne ha uova fresche? E’ la negazione del più elementare rapporto economico tra due parti. Chi può convincerci che la burocrazia della nostra Italia è un modello ineccepibile. Cinquemila euro di multa a un coltivatore “commerciante abusivo”: ottimo esempio per chi vuole tornare a produrre. Forse verrà istituito l’ordine professionale dei mercantes?

 


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