In un mio viaggio in Tunisia, non ancora dissestata dai moti di malcontento contro il governo di Ben Alì che veniva puntualmente rieletto con il 99% di voti,mi recai a visitare la tomba di Bettino Craxi. Noto statista italiano ed autorevole personaggio, sino a quando lo scandalo:”mani pulite”, lo costrinse a dimettersi. Trovò in Tunisia la via di scampo a Magistrati e cittadini che lo accusavano. La tomba, si fa per dire, nella località Hammamet, era una lastra squallida poggiata sulla fossa, tenuta pulita da un tunisino pagato dalla famiglia Craxi per questa mansione. Poggiato sulla lastra, un quaderno che doveva servire per le firme di chi andava a salutare il morto, non lo statista ma trasformato da molti visitatori in un oggetto dove scrivere le peggiori improperie. La meno pesante si riferiva alla madre del sotterrato. Una coppia di turisti tedeschi, chiesero se il nome Bettino Craxi fosse quello di un omonimo, chiarii che si trattava di quel Craxi e si stupirono con me di quanto fosse poco rispettoso che un uomo eletto per ben tre volte come Presidente del Consiglio fosse buttato lì sotto e vituperato con quelle parolacce. Per anni ci ho pensato anch’io, ci ho pensato dalla prima volta ed anche recentemente quando tornando ad Hammamet, ho visto che era stata un pò aggiustata. Bettino Craxi l’ho conosciuto come tutti, l’ho seguito con attenzione come giovane aspirante giornalista. Non era mio amico, non gli debbo nulla di personale come a nessun altro, per questo mi posso permettere di dire che è vergognoso lasciare un nostro Statista in un Paese straniero. Forse chi governa teme di perdere i voti degli elettori offuscati dalle loro promesse, portando in Patria un uomo italiano, che fu eletto per ben tre volte? Ripensando ai turisti tedeschi e al loro stupore,mi addoloro perché ho la netta sensazione che noi le brutte figure ce le andiamo a cercare, e questa è l’ennesima prova.
E’ vero ha ragione il nostro S.P. l’Italia doveva avere in Patria la salma di Craxi per non offendere itanti elettori che ebbe.
Sono un collega in tasferta a Milano, la penso esattamente come te, caro S.P. Scrivi in maniera sintetica e chiara senza peli sulla lingua, bravo . Alfradogiorgi.