Le recentissime notizie che giungono dal Regno Unito, non debbono stupire. L’immagine del poliziotto dinanzi alla reggia delle regina Elisabetta, pare un ritratto decorativo, da cartolina. Là nella Nazione dove l’ordine e la correttezza paiono congenite, in realtà non è così. I quartieri, le periferie sono come in ogni parte del mondo comandati da cricche che dettano legge e da organizzati malviventi che vi fanno i loro business e li fanno pagando poliziotti che si lasciano corrompere, da politicanti che diventano sordi e ciechi se serve. La differenza è che il politicante spesso si salva – da noi quasi sempre- il poliziotto riceve degli ordini e non sempre si può esimere. Considerato che esistono tanti agenti onesti, come non dirlo, si parte armati e bardati e si va dove l’ordine è disturbato. Ma ormai il quartiere non appartiene più alla città è uno Stato nello Stato, gli Stati diventano vere aree geografiche a parte, che si trasmettono informazioni prima che la stessa informazione le pubblichi. Ed ecco perché c’è tanta similitudine in queste rivolte inglesi o nostrane, un padrone della zona, perché vi è nato, perché ci vive, si sente violato e difende il territorio e lo fa con l’immane ferocia della giungla, distruggendo negozi, cassonetti e quanto possono. In Inghilterra la polizia ha ucciso un uomo e questo è imperdonabile. La vita è sacra e in questo -come in altri casi- per il quartiere potrebbe essere anche comodo per dare addosso, passando essi per vittime, ad uno Stato nemico che li disturba. Osserveremo gli eventi ma una volta tanto non diciamo che solo da noi succedono queste cose.