La vicenda, complessa e contorta, vede come protagonista il sindaco Attilio Romano
Casalbuono – Diciamo subito, in premessa, che la vicenda che mi accingo a raccontare è complessa, contorta e probabilmente esposta a nuove determinazioni e prese di posizione. Sta di fatto, però, che al momento la notizia c’è tutta ed arriva dopo una lunga telenovela tra la Regione Campania (area generale di coordinamento) e il Comune di Casalbuono. Si comincia il 10 marzo 2010 quando la regione con una nota (prot. 2010-0213394) intima al Comune di Casalbuono, in funzione dei “permessi retribuiti usufruiti dal sindaco ai sensi dell’art.79 del D.Lgs. 267/2000”, la restituzione degli “oneri per i permessi retribuiti dei lavoratori dipendenti da privati o da enti economici in quanto sono a carico dell’ente presso il quale i lavoratori esercitano le funzioni pubbliche di cui al prefato art.79”. Prontamente il Comune ribatte, con nota del 31.3.2010 (a firma congiunta del sindaco e della segretaria comunale), sostenendo l’impraticabilità e quindi l’annullamento della richiesta. Il 28 aprile dello stesso anno la Regione risponde ed assicura che “stiamo provvedendo ad ulteriori accertamenti al fine di addivenire ad una corretta decisione”. Va detto che in precedenza il Comune aveva anche interessato alla vicenda il prof. Arturo Bianco (noto professionista esperto della materia) che relaziona a favore del Comune di Casalbuono. Una prima domanda giornalistica sembra lecita: il professore è stato pagato? E se si, da chi? (perché anche qui il ragionamento sarebbe a dir poco contorto su chi deve pagare!!). Comunque il carteggio va avanti e si arriva alla data del 20 giugno 2011 quando con nota prot. 2011-0481799 la Regione richiede il recupero delle somme presumibilmente dovute per un importo ammontante esattamente a € 64.345,70 da versare presso il tesoriere regionale del Banco di Napoli a favore dello STAPF/Salerno. La richiesta è indirizzata al Comune di Casalbuono con l’annotazione specifica di “rimborsare alla Regione Campania gli oneri per i permessi retribuiti all’operaio idraulico-forestale Attilio Romano per cariche elettive per gli anni dal 2005 al 2010”. La lunga telenovela che, sembra conclusa con la richiesta innanzi citata, nasce dalla diversa interpretazione del ruolo di “dipendente del sindaco Romano” che, nel caso specifico, non sarebbe dipendente pubblico della Giunta Regionale ma dipendente, con contratto di natura privatistica, dello STAPF (Settore Tecnico Amministrativo Provinciale Foreste) alle cui dipendenze il sindaco Romano esercita le proprie funzioni presso il “vivaio Cerreta di Montesano sulla Marcellana”. La situazione sembra ferma, al momento, alla data del 20 giugno 2011 con la richiesta di rimborso dei 64mila e passa euro al Comune di Casalbuono. Molto probabilmente ci saranno altre tappe ed altre puntate per questa che appare come una vicenda, lo dicevo in apertura, contorta e complessa e non mancheranno certamente nuovi colpi di scena. Il problema dei “permessi retribuiti” (così come i rimborsi-spesa per doveri di rappresentanza dell’Ente in ogni sede, non esclusa quella sportiva!!) resta, comunque, un problema grosso sul quale molto spesso i pubblici amministratori inciampano e cadono, soprattutto quando in scena entra anche la Corte dei Conti. Nella fattispecie la Corte sembra essere già stata attivata dagli Organi Regionali con eventuali future ricadute anche su tutti i componenti la giunta e il consiglio comunale. Senza trascurare l’effetto negativo che un eventuale simile rimborso potrebbe avere sulle già magre casse del piccolo e laborioso Comune di Casalbuono. Infine mi chiedo che cosa fa l’opposizione comunale di Casalbuono; le notizie raccolte in paese non sono molto positive, tranne che per un solo esponente il quale avrebbe già depositato in Comune una richiesta di accesso agli atti proprio per questa vicenda dai molti risvolti. Ne sapremo, ovviamente, di più nei prossimi giorni con l’augurio di poter incontrare quanto prima di persona il sindaco Attilio Romano.