GAL: parla Attilio Romano

Aldo Bianchini

Sulla vicenda del Gruppo di Azione Locale (Gal) del Vallo di Diano interviene direttamente il presidente Romano.

 

Come ho chiarito telefonicamente e direttamente al presidente del Gal non avevo ricevuto le due lettere perché inviatemi su un indirizzo di posta elettronica a cui non sono collegato. Avendole ora ricevute provvedo, senza tentennamenti e per amore della democrazia e del diritto di replica, alla pubblicazione integrale della lettera del 3 agosto 2011 che in un certo senso riassume l’intero discorso che il sindaco di Casalbuono aveva ed ha in animo di fare: “”Egregio Dott. Bianchini, chiedo scusa per il ritardo con il quale solo ora leggo un Suo precedente commento riportante la data del 31.07.2011 in merito all’articolo comparso sul periodico informativo del Vallo di Diano – altrodiano-, circa le prime scelte effettuate dal Gal per le figure professionali di Coordinatore e RAF avvenute nel CDA del 19.07.2011. Per evidenti ragioni non sottolineo tutti gli aspetti già evidenziati nella mie considerazione del 01.08.2011, ma sono assolutamente sconcertato del tono e dei contenuti del Suo articolo e siccome mi ritengo una persona innanzitutto educata non la tratterò allo stesso modo soprattutto quando si è in presenza di una persona che come Lei dimostra di non conoscere i fatti e con assoluta ostinazione scrive degli articoli, forse per il semplice desiderio di far piacere a se stesso. Ma veniamo ai fatti… Lei è stato pienamente sconvolto, così mi è sembrato di capire, che nel Cda del 19 luglio scorso il Presidente, nominato dalla parte pubblica (Comunità Montana) sia stato messo in minoranza per ben due volte all’interno dello stesso CDA. Pur considerando l’episodio assai importante, sinceramente non vedo nulla di catastrofico e soprattutto nulla ancora di così poco dignitoso. Ho espresso una mia idea nel CDA e la stessa non ha trovato i numeri per essere votata, in democrazia Lei saprà almeno quanto me che sono episodi che possono accadere, in modo particolare, quando si è di fronte ad una compagine non scelta dal Presidente, come accade invece ai Sindaci, è il caso del Gal. Ad ogni buon fine Le vorrei continuare a rappresentare che la scelta effettuata dal Gal, a mio parere, non è una buona scelta, ovviamente spero che i fatti mi diano torto ma mi sono subito adeguato poiché ho profondo rispetto delle persone che hanno assunto questo tipo di decisione. Nella mia vita come tanti, gli obiettivi che ho raggiunto li ho sempre sudati sul campo, dimostrando le mie capacità e non consento né a Lei e né a nessun altro di utilizzare aggettivi gratuiti nei miei riguardi, poiché penso di poter essere un buon esempio di serietà, abnegazione, correttezza operando sempre nella massima trasparenza, credo che anche i fatti dimostrati nel mio Comune possano essere una buona testimonianza.  Ha mai sentito la frase “vale la pena vivere per battersi per un’idea” ? La mia posizione al Gal è esattamente questa e farò qualsiasi tentativo per poterla praticare nel migliore dei modi, immaginando un Gal frequentato essenzialmente da giovani che hanno desiderio di imparare e costruire il loro futuro anche intorno all’esperienza complessa della gestione dei progetti integrati rurali e ritengo di essere sufficientemente maturo per conoscere le regole del gioco e della democrazia e Le sia chiaro che la conferenza dei Sindaci convocata presso la Comunità Montana del Vallo di Diano qualche giorno prima della scelta delle nomine delle figure professionali, non è come Lei ha infelicemente sostenuto desiderio di cambiare le regole in corso, rischiando anche sul profilo penale, tutt’altro, è stato solo il tentativo, credo pienamente riuscito di dare conto ai soggetti pubblici, di ciò che si stava per fare al Gal e di quale fosse la posizione del Presidente, è molto più semplice di quanto Lei ha raccontato, ancora una volta con la “fantasia” che La contraddistingue. Come Le ho già precedentemente detto con le mie considerazione del 01.08.2011 e fermo restando le mie intenzioni, di portare avanti la faticosa macchina del Gal se nei prossimi mesi dovesse continuare la mia posizione di solitudine all’interno del CDA, non esiterò a comunicare le mie dimissioni al Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano, ma mi creda continua ad essere molto affascinante l’idea di battersi per un’idea! Malgrado le difficoltà riscontrate. Mi permetta un suggerimento Lei ha qualche capello bianco in più di me impari, non è mai troppo tardi, ad applicare un po’ di buon senso nei suoi prossimi articoli e soprattutto ad acquisire informazioni più dettagliate prima di esternare delle considerazioni che sono del tutto personali ma lontane dalla oggettività. Cordialmente Attilio Romano. P.S. noto con dispiacere che non ha ancora pubblicato la mia risposta del 01 agosto, mi auguro che sta facendo un po’ di ferie…Casalbuono 03 agosto 2011””. Nell’ottica della massima trasparenza ho pubblicato per intero lo scritto del presidente Attilio Romano e dato che credo fermamente nella democrazia e nel rispetto dello “stato di diritto” di tutti non mi permetto di contestare nessuna delle sue affermazioni, alcune delle quali anche fantasiose. Solo due precisazioni. La prima riguarda il caso Scirè e la protesta dei sindaci del Vallo. Io mi limitai a commentare e approfondire una notizia (la lettera dei sindaci!!) già pubblicata da altri colleghi già sapendo che qualche lettore (come Romano!!) si sarebbe rizelato non essendo abituato ad un giornalismo di inchiesta e di approfondimento. Per quanto riguarda la lettera dei sindaci il bravo e attento Romano la potrà tranquillamente chiedere al suo presidente Raffaele Accetta che l’aveva promessa anche a me e che invano l’ho attesa. Infine voglio tranquillizzare il presidente Romano che, telefonicamente, mi aveva chiesto fino a quando sarebbe durato lo stillicidio vacanziero. Domenica, cioè domani, finiranno le mie vacanze e lascerò il Vallo non senza aver prima pubblicato una ghiotta e inedita notizia che riguarda proprio la comunità di Casalbuono. Un desiderio, mi farebbe davvero piacere conoscere di persona il presidente del Gal e sindaco di Casalbuono anche perché dall’alto dei miei capelli bianchi so molto bene che in questo Paese si viene processati per quello che si dice per telefono e non per quello che si fa segretamente.

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