Si rinnova (da circa dieci anni) la tradizionale Bagliva della Civitas Tusciani, percorso storico-gastronomico tra folklore, tradizione e artigianato. Tutto è pronto. La Pro Loco di Olevano sul Tusciano guidata dal presidente Pietro D’Aniello non ha lasciato nulla al caso. Olevano ritorna per due giorni nel suo medioevo quando era il fulcro della vita religiosa ed economica del Feudo Ecclesiastico della Chiesa Salernitana. Un’edizione ancora più accattivante e corposa che ogni anno richiama ad Olevano moltissimi visitatori. La Bagliva della Civitas Tusciani comincia sabato 6 agosto, alle ore 20:00, con l’arrivo del Baglivo, figura che nell’Alto Medioevo ricopriva il doppio ruolo di esattore delle tasse per conto del Feudatario e di giudice per le cause di lieve entità. Il corteo storico con oltre trenta figuranti in costumi d’epoca sfilerà nel centro storico della frazione Ariano offrendo atmosfere e personaggi di un lontano passato che rivive nei vicoli e nelle strade di Ariano. Ad affiancare la rievocazione storica ecco la Fiera Bagliva della Civitas Tusciani: antichi mestieri, prodotti e specialità gastronomiche di aziende locali esposte in stand lungo le strade di Ariano. In ogni vicolo e portone si potranno degustare ottime varietà di dolci e piatti tipici (lagane e ceci, pizzelle e sciurilli, zeppole calde). Ad accompagnare il corteo con danze di animazione e musiche l’Associazione Culturale “ Il Contrapasso” di Salerno di Raffaella Lembo e una visita alla Congrega di S.Giacomo Apostolo, edificata nel 1400. Domenica 7 agosto, sempre alle ore 20:00, la Pro Loco di Olevano nell’ambito delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, propone episodi, danze e musiche per rivivere i fasti dell’Ottocento italiano. Che cos’è la Bagliva? – Magistratura di grado inferiore. Fu istituita da Ruggero II nel 1140. Era composta da un Baglivo di nomina regia, per le terre demaniali e di nomina baronale, per le terre feudali, da un Giudice e da un Mastrodatti, anche Mastro d’atti. Il Mastrodatti, nell’antico Regno di Napoli, era il funzionario che, originariamente addetto alla redazione e custodia degli atti, ebbe in seguito, prima della codificazione, anche funzioni giudiziarie come supplente dei giudici. Spesso compiva l’istruttoria di procedimenti penali. I baglivi svolgevano compiti di polizia urbana e rurale, riscuotevano vari diritti, eseguivano multe ai proprietari di animali che avessero arrecato danni ai fondi altrui o da quanti avessero fatto uso di falsi pesi e misure. La Bagliva si occupava anche delle cause criminali di lieve importanza come quelle per offese, bestemmie e piccoli furti. La bestemmia veniva considerata, all’epoca, una piaga sociale e, pertanto, fortemente combattuta con tutti i mezzi. Un articolo dello Statuto della bagliva recitava:” Se qualcuno abbia bestemmiato in nome di Dio onnipotente o della Vergine Maria paghi alla Curia un Augustale, e per gli altri Santi due Tareni. Se, invero, la bestemmia sia stata ripetuta si osservi il tenore della Costituzione e delle Prammatiche del Regno”. E’ molto interessante sapere che le Prammatiche Aragonesi del 1481 e del 1483 prevedevano per i bestemmiatori incalliti, la recisione della lingua e il sequestro di un 1/3 dei beni. Le baglive vennero abolite con legge 22.5.1808, n°153. Con l’avvento del Decurionato si trasformò la bagliva in guardie campestri.