La Banca Centrale Europea, che regola la politica monetaria nell’area Euro, nella riunione tenutasi il 4 Agosto ha deciso di lasciare invariati i tassi al 1,50%, dopo le precedenti sedute di Aprile e Luglio, dove erano stati effettuati degli aumenti dei tassi di 0,25 per ogni seduta; le scelte fatte in precedenza in merito al rialzo dei tassi sono state fatte per contenere l’aumento dei prezzi e le fiammate inflattive, e non per un miglioramento delle condizioni economiche dell’area Euro, alle prese con problemi di risanamento del deficit e del debito pubblico. Se la scelta del blocco del percorso di rialzo dei tassi da un lato implica uno scarso miglioramento dei conti pubblici di Eurolandia, dall’altro può essere considerata come una boccata d’ossigeno, seppur provvisoria, per le famiglie italiane, soprattutto quelle indebitate; tale mossa della Banca Centrale Europea permetterà a chi avrà dei mutui a tasso variabile di mantenere sostanzialmente invariati i tassi di interesse e le rate che vanno a pagare
mensilmente, vista la correlazione esistente abbastanza stretta tra il tasso di sconto della Banca Centrale Europea a Francoforte e i tassi Euribor pagati sui mutui casa.
Il prossimo rialzo dei tassi potrebbe avvenire solo con un deciso miglioramento delle condizioni economiche, in quanto l’aumento del costo del denaro in una situazione fragile come questa potrebbe bloccare sul nascere un’eventuale ripresa.
Filippo Ispirato