Gi.Bi.
Come già anticipato ieri la lite è avvenuta nel plesso ospedaliero di Sant’Arsenio
Sant’Arsenio – Prognosi di 30 giorni per il medico responsabile della unità di geriatria dell’ospedale di Sant’Arsenio. Il dottor Carmelo Saggese prontamente trasportato in pronto soccorso è stato giudicato guaribile in 30 giorni per la frattura del setto nasale e spedito a casa per cure e riposo. L’aggressore (o presunto tale) Cataldo Sabbatella, passato anch’egli per il p.s., è stato giudicato guaribile in 5 giorni per lievi lesioni e spedito ugualmente a casa per riposo. Il fataccio è accaduto nel reparto di geriatria del plesso ospedaliero di Sant’Arsenio la sera del 7 luglio scorso intorno alle ore 22.00 quando dalle parole sempre più grosse i due sono passati ai fatti. Ad avere la peggio è stato il medico responsabile del reparto. Tra i due, stando alle prime indiscrezioni, c’era qualche ruggine che si trascinava da molto, troppo, tempo. Sul gravissimo episodio, accaduto all’interno della struttura sanitaria geriatrica del Vallo di Diano, il direttore sanitario Nunzio Antonio Babino avrebbe già svolto una regolare inchiesta con l’audizione dei diversi testimoni presenti quella sera. Le risultanze dell’inchiesta fanno già parte di un voluminoso dossier che sarebbe già giunto sul tavolo del commissario Maurizio Bortoletti e del procuratore della repubblica di Sala Consilina Amato Barile. Nel frattempo, come si è appreso da indiscrezioni fuoriuscite dallo stretto riserbo con cui la direzione sanitaria ha coperto il caso, sembra che sia stata chiesta la sospensione cautelare dal lavoro per 30 giorni dell’infermiere Cataldo Sabbatella e che il caso è all’esame di Francesco Avitabile, responsabile del personale della Asl Unica della provincia di Salerno. Al di là dei provvedimenti che potranno essere presi rimane il fatto gravissimo che getta sempre più fango su una sanità pubblica allo sfascio. Con quale fiducia, mi chiedo, un utente comune può avvicinarsi alle strutture ospedaliere pubbliche? Ognuno, nell’ambito della propria coscienza, saprà darsi una risposta.
Allucinante quanto raccontato in questo articolo. Possibile che in una struttura sanitaria pubblica possano convivere questi soggetti che definire anomali è molto poco. Trenta giorni di sospensione non bastano, sono troppo pochi anche perchè, stando all’articolo, tra i due non correva buon sangue già da tempo e nessuno era intervenuto prima. Non dobbiamo poi meracigliarci se accadono cose come queste o, peggio ancora, come la lite in Sicilia tra due medici in sala operatoria. Biaogna estirpare questi cancri dalla sanità pubblica. Auguri di buon lavoro a questo nuovo giornale.
Allucinante. Ci siamo troppo “americanizzati” a suon di cazzotti visti in TV e non puniti adeguatatmente dal nostro sistema giuridico. Passa maligno un pensiero: peccato siano passati i tempi in cui un contrasto tra inconciliabi poteva essere sistemato senza sporcarsi le mani. Sciabola o pistola rendevano molto più attente le persone a non offendere il prossimo. Ma il mio è solo un maligno, ingenuo pensiero.
Pardon,
Roller
p.s. verrà almeno trasferito d’ufficio questo infermiere?.
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